Regia di Otar Ioseliani vedi scheda film
Un film ricco d'immagini da godersi per tutte le sue strepitose invenzioni grottesche che ricordano il grande Bunuel: l'elicottero in giardino sempre a disposizione, uccelli liberi di girare per la casa, Iosseliani che spara con il fucile ai boomerang o a bottiglie di vino vuote, un veterinario che mentre cura gli animali dà delle dritte su come suonare il violino al figlio, il bar che si riempie con velocità impressionante quando arriva la ragazza al bancone, uomini di colore messi un pò dappertutto tra i quali spicca il segretario imbranato, la cameriera "sporcacciona" provvista di scooter. Ci sono anche i protagonisti dei film precedenti di Iosseliani, come la vecchia signora di "Caccia alle farfalle" o l'ultima "reincarnazione" del protagonista di "Briganti, Briganti" (che ha le sembianze di un barbone). Anche la parte finale è molto originale e vede un'improvviso slittamento in avanti del tempo (dopo l'uscita di prigione del ragazzo) e sono cambiate molte cose (su tutte il maestoso uccello chiuso in una gabbia ed il nero che non fa più il segretario e ha trovato la sua vera via) ma il personaggio interpretato dallo stesso Iosseliani è sempre solo e triste, assieme ai suoi trenini, schiacciato dal peso della borghesia che non può sopportare. Il film è una profonda critica al mondo borghese dal quale i protagonisti cercano di fuggire vestendosi da poveri e andando a rubare in giro (quando non ne hanno certo bisogno)oppure invitando a casa barboni per giocare con il fucile, per Iosseliani i barboni sono molto meglio dei borghesi perchè sanno avere sentimenti veri e, malgrado tutto, sanno vivere cantando e bevendo vino e non sprecano la loro vita a fare affari e commerci girando in elicottero; ma è anche, un ritratto della solitudine che porterà al finale che è una fuga, fuga da un mondo borghese che distrugge l'individualità e la libertà.
Un film che si apre con la grandiosa scena in cui la camera segue l'uccello libero di girare per casa e che prosegue con altri grandi trovate. La fuga finale è più che mai motivata.
Contorno musicale che sottilinea la leggerezza grottesca del film.
Una specie di ribelle, non gli piace il mondo borghese, ha la stessa solitudine del padre e cerca in tutti i modi di assopirla. Un profondo ritratto di un giovane ai cui è stata tolta, dalla società in cui vive, la libertà di essere uomo.
Perfetta donna borghese, passa la vita tra feste e viaggi d'affari in elicottero.
Un gran film nel quale Iosseliani dimostra una leggerezza che, forse, solo Ophuls possedeva e che ricorda anche Bunuel non solo nello stile, ma anche nel suo attacco deciso alla borghesia e alla polizia (la scena dell'arresto). Un omaggio esplicito a Bunuel sono, forse, le feste all'interno della casa borghese dove ci sono animali che girano in libertà per la casa e ricordano un pò "L'angelo sterminatore".
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