Regia di Hirobumi Watanabe vedi scheda film
FEFF 22 - HIROBUMI WATANABE
"-Sig Watanabe lei è un regista?
-Si
-C'è qui una lettera per lei da un suo fan
-Davvero? Grazie. Che tipo era?
-Un tipo normale
-Normale? Ok grazie lo stesso".
Ci troviamo fi fronte al pingue Watanabe, regista sfaccendato e in crisi creativa in quel di Otawara. L'uomo trascorre le giornate nell'indolenza consapevole di chi si illude che aspettando la fiamma dell'ispirazione tornerà a coglierlo.
Nel frattempo dorme tra libri, un mappamondo e un cronico disordine non solo materiale, guarda i mondiali a casa o nel bar che utilizza per tenyare di scrivere una sceneggiatura per il suo prossimo impegno cinematografico che però non riesce proprio a decollare.
Prega faziosamente il dio della montagna affinché costui lo aiuti a trovare l'ispirazione.... e magari, già che c'è, lo onduca a fargli vincere la Palma d'Oro o premio similare presso equivalente altro festival di cinema.
Un fannullone inguaribile, impenitente, oggetto di rappresaglia anche di una anonima spettatrice che lo prega, anzi minaccia, di smetterla di dirigere film, se non vuole andare incontro ad una spiacevole punizione.
Durante una irresistibile e divertentissima seduta dentistica, ci fornisce una pesdima quanto prevedibile prova di coraggio e spirito temerario che ne completa il ritratto di uomo codardo ed indolente che nessuno desidererebbe incarnare o nemmeno avvicinare.
"Bisognerebbe picchiare tutti i critici e farli diventare mangime per pesci: odio profondamente i critici cinematografici o quelli che parlano dei film. Per colpa loro non riesco a terminare la sceneggiatura del film".
Insomma, in questo esilarante, pazzo e caustico Life finds a way, prodotto come di consueto dall'eccentrica "Foolish Piggies Film", il miglior film fino ad ora visto dell'insolito regista nipponico, emerge la conferma di come lo stesso tenti di confermarci quanto Watanabe sia il lestofante dichiarato e reo confesso del cinema d'autore, che peraltro egli dimostra di conoscere, di saper citare ed emulare, scandendo il suo percorso senza meta contraddistinto da un umorismo caustico (anche la messa in scena delle false interviste con tanto di corruzione di minore innocente risulta irresistibile) ed un sarcasmo che ci ricorda, assieme alla predilezione per un estroso bianco e nwro, a molto cinema di Jarmusch e di Aki Kaurismaki.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta