Regia di Francesco Costabile, Federico Savonitto vedi scheda film
FRA CIELO E TERRA LA GIOVINEZZA FRIULANA DI UN POETA CIVILE
Attraverso parola e immagine il racconto di una stagione irrimediabilmente perduta, senza nostalgia e retorica.
Una stagione rievocata in tutti i vari livelli della narrazione filmica, le immagini ricostruite, quelle documentaristiche, il racconto fluido e misurato di un testimone d'eccezione, nella sua ultima intervista, Nico Naldini, poeta e scrittore egli stesso, cugino e soprattutto complice con Pier Paolo, nella scoperta miracolosa di un eros panico e violento.
L'arrivo a Casarsa nelle estati di Pasolini vissuto con la trepidazione di una felicità abitata da nuove e altre conoscenze adolescenziali e altre interiori solitudini.
La vita contadina che Pasolini scopre come familiare e capace di infondere uno strano turbamento.
Il cuore assalito da forti emozioni nella riscoperta dei gesti e di una lingua antica che si rivela sovversiva, rispetto alla falsa retorica del conformismo politico e culturale. In abbandono dei sensi e nel senso segreto, inesprimibile, di tutto quel mondo contadino.
La scelta della lingua friulana dell'esordio letterario rivive e risuona nel film, in maniera fluida, musicale, dolce e sferzante, attraverso più voci e tornano come echi nella pioggia, fra i temporali, o nel filtro rosato dei casolari.
Ma questa scelta linguistica dell'esordio poetico supera la carezza filologica; diventa una precisa scelta di campo “un gesto sociale di alleanza con gli umili contro i potenti”.
Un viaggio nel tempo, nella geografia naturale e linguistica friulana, nella parola come corpo di desiderio. Una bella documentata e poetica prova registica destinata ad essere un punto di riferimento, a 100 anni dalla nascita di uno scrittore e poeta civile ancora vivo e pronto a interrogarci.
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