Regia di Richard Pearce vedi scheda film
E' un film malinconico e in fondo un po' avulso dagli anni '80, quando il cinema americano dei divi certo non indugiava su vicende un po' tristi come questa. La trama parla di come una banca di credito agricolo inizi a prendere per la gola una serie di coltivatori, intimando loro di saldare subito il loro debito, pena la messa all'asta di fattorie e masserizie. Tuttavia, come spiega la didascalia finale, la singola vicenda ricalca quella che molti contadini statunitensi dovettero vivere in quegli anni.
L'interesse della sceneggiatura è in gran parte dedicato a mettere a fuoco il problema del comportamento delle banche nei confronti dei debitori: esse possono svolgere un'importantissima funzione sociale di sostegno all'economia e alla vita delle singole famiglie, oppure diventare una manica di strozzini che gettano sul lastrico la povera gente, mentre guardano solo le cifre dei loro utili, e non le persone. Come lamenta il padre della famiglia protagonista, vi è stato un tempo in cui le banche guardavano la persona che avevano davanti prima di concedere un prestito; ora invece guardano gli acri di terra e il valore della fattoria, e persino la produzione annua. Se i parametri non sono soddisfacenti, il credito non viene concesso o viene chiesta l'immediata restituzione di quello già erogato. Oltre a questo, ci possono essere inconfessabili interessi nascosti che vogliono la cacciata dei piccoli proprietari probabilmente per fini speculativi sui loro terreni.
Quanto ai personaggi, non sono troppo approfonditi, ma neppure era questo lo scopo del film. Comunque qualche osservazione la si può fare. E' interessante notare la diversità nel modo di affrontare le improvvise difficoltà economiche da parte della famiglia protagonista: lui si abbandona allo sconforto, alla rabbia e al disfattismo; lei invece si rimbocca le maniche e si mette a cercare una via d'uscita. Dall'altra parte della barricata, è da notare anche il banchiere che ha in mano la loro pratica. Prima fa lo spietato esecutore di pignoramenti ed aste, anche rimangiandosi assicurazioni che aveva dato in precedenza. Poi si accorge di quanto in basso sia caduto, e cerca come può di rimediare.
Jessica Lange nei panni di una massaia di campagna funziona bene e fa la sua figura. Ho trovato bravo anche il banchiere Matt Clark; senza infamia e senza lode il marito Sam Shepard.
Si può infine dire che la realtà descritta dalla pellicola è tornata d'attualità specialmente con la crisi economica degli ultimi anni e il contestuale comportamento delle banche. Comunque credo sia uno di quei film a cui tutti o quasi tutti diano almeno la sufficienza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta