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Trama

Yana, una giovane testimone di Geova, è sotto shock dopo che alcuni locali hanno dato fuoco al posto in cui è solita praticare il suo culto. Il marito David riesce a ottenere i filmati delle telecamere a circuito chiuso ma, nel remoto villaggio georgiano in cui vivono con il piccolo figlio, la sua ricerca di giustizia innesca una catena di eventi che isolerà la famiglia e la renderà totalmente in balia delle ostili forze di polizia.

Curiosità

LA PAROLA ALLA REGISTA

"Il crimine di Yana e la sua tragica fine sono vagamente ispirati a una storia vera. Una madre che fece l'impensabile. Non spiegò mai le sue ragioni, non giustificò le sue azioni, quasi che il suo indicibile crimine fosse destinato ad accadere. Nel corso del tempo, mi sono sorpresa a tornare da quella donna: ossessionava i miei pensieri. Ero incapace di elaborare il suo crimine a livello intellettuale o di comprendere la sua condizione a livello emotivo. Tuttavia, era una persona familiare, una persona che avrei potuto conoscere nella cittadina rurale in cui sono cresciuta.

Il nostro bisogno di capire ciò che è inconcepibile spesso ci spinge a mettere distanza da coloro che commettono questi atti. Tendiamo a pensare che le persone che deviano dalla norma possano solo provenire da un ambiente differente. Questa separazione immediata rende possibili la razionalizzazione e la pietà. Ci permette di provare a capire, a giudicare e a volte persino a perdonare. Quella donna, che solo vagamente condivide i tratti del personaggio di Yana, non ha concesso alle persone il processo di distanziamento. Era una persona famigliare. Divideva con molti altri il suo retroterra, il suo ambiente sociale e la sua educazione. Era una #di quelle giovani donne che, come molte generazioni di donne prima di lei, accettavano la struttura consolidata attorno a loro.

Man mano che il personaggio di Yana si sviluppava, capivo che il film avrebbe raccontato la sua storia; non la storia del suo crimine, ma quella della sua vita quotidiana, della sua routine, della sua normalità, oltre che delle differenze e delle sfumature del suo noioso tran tran. In altre parole, tutto quello che precede il crimine. Yana è diventata un personaggio fittizio autonomo: non presenta alcuna somiglianza con qualcuno in particolare e tutti gli eventi descritti nel film sono un prodotto della mia immaginazione.

Beginning è ambientato nella cittadina di Lagodekhi che giace ai piedi della Catena montuosa del Caucaso ed è situata al confine con l'Azerbaigian. La vita nella regione è austera e la manifestazione della spiritualità tende ad esprimersi attraverso i dogmi religiosi. L'84% della popolazione georgiana è di fede cristiano-ortodossa, una potente istituzione fortemente associata con l'identità nazionale georgiana, ma anche con lo stato. Altre confessioni religiose, come i Testimoni di Geova, vengono considerate di seconda classe. La conversione di Yana e della sua famiglia alla professione di fede dei Testimoni di Geova li ha isolati dal mondo e per di più ha costretto Yana a soggiacere in un ruolo subordinato in casa propria.

Mi sono chiesta quali fossero i sogni di Yana, sempre che ne avesse? A cosa avesse rinunciato decidendo di impegnarsi in un matrimonio con il capo di un gruppo religioso? Vediamo Yana affrontare una crisi sia coniugale sia esistenziale. La sua è la storia di una donna che non ha mai portato a compimento la sua autodeterminazione. Pensa di avere tutto il necessario per essere realizzata: una famiglia, un marito amorevole e un figlio. Ma la sua indole naturale verso la maternità è davvero sufficiente a sostenere il suo impegno nei confronti del ruolo che le è stato assegnato?

Yana non sa come emanciparsi. La sola idea di mettere in discussione il ruolo attribuitole la terrorizza. Yana si sente in colpa per i suoi desideri: si punisce perché vuole qualcosa che ha paura di nominare. Trasforma il suo rapporto con il detective, Alex, nella sua punizione. Il sentimento di disgrazia totale permette a Yana di sentirsi viva. Tuttavia, nel suo ricercare se stessa, viene assalita dal terrore dei suoi bisogni. Beginning è il viaggio di una donna verso l'accettazione di se stessa, malgrado l'infinito abisso che ha di fronte.

La condizione psicotica di Yana è una condizione collettiva di cui lei fa esperienza in modo acuto. Sia lei che David cercano di dare un senso alla loro vita. Entrambi lottano per venire a patti con le scelte che hanno compiuto. Entrambi esistono nel perimetro delle costrizioni della società in cui vivono, cercando di aderire ai ruoli che hanno scelto di interpretare.

Alex entra nel film come un enigma e ne esce come se non fosse mai stato lì. Incarna la legge, la natura oppressiva dello stato. Tutti i personaggi - Yana, David, George - incontrano Alex, ma nessuno di loro è in grado di comprenderlo o affrontarlo. Per Yana, il rapporto con Alex è una forma di auto-flagellazione.

Mentre esamino il conflitto e l'intolleranza religiosi nei confronti degli altri, voglio specificamente sondare la vita interiore di una donna che, per definizione della società a cui appartiene, è declassata a personaggio di secondo piano: la moglie di un capo religioso. Sono fermamente convinta che in una cosiddetta narrazione tradizionale, Yana sarebbe degradata a personaggio secondario. A me interessava esaminare la sua realtà ordinaria, la sua noia. I dettagli della vita quotidiana di Yana, a prima vista piccoli e insignificanti, sono diventati affascinanti per me: la deviazione che fa per tornare a casa, il modo in cui si fa le unghie, il suo istinto di girovagare attorno alla casa di notte quando ha paura...

Il mondo di Yana si limita alle mura perimetrali della sua casa. È esclusa dal processo decisionale che riguarda il presente e il futuro. Tuttavia, l'interno dell'abitazione è il suo territorio. Ed è il luogo dove si svolge gran parte del film. Alex fa irruzione nella pacifica esistenza di Yana, abusa di lei e la contamina. A seguito dell'intrusione di Alex, la casa non è più il luogo protetto dove Yana si sente a suo agio: non può più essere spettatrice del gioco tra suo marito e Alex: è costretta a partecipare.

Il tessuto del film assomiglia alla Caduta dal Paradiso, alla perdita della grazia. Eva riconobbe i confini del Paradiso e fece un passo per addentrarsi nell'ignoto. Yana fa la stessa cosa. Oltrepassa i limiti, andando al di là del cerchio biologico della sua vita. Man mano che cresce la paranoia di Yana, la linea che separa reale e immaginario diventa sfocata. Il senso della realtà – confortante e rassicurante – si dissipa. Voglio che gli spettatori si trovino di fronte alla spiazzante situazione in cui le esperienze non possono essere semplicemente classificate come vere o false. Beginning è un film in cui i personaggi raggiungono un punto di non ritorno, ma vanno avanti lo stesso. In molteplici occasioni, i personaggi dovrebbero fare un passo indietro per mettere in discussione le loro azioni e le loro esistenze e cercare di dare loro un senso, ma non lo fanno.

Può darsi che la forza che li spinge ad andare avanti sia più grande di loro, o forse semplicemente non hanno controllo sulle loro vite. Eppure sentono e sanno che si stanno dirigendo verso una catastrofe. La realtà di Yana, tangibile e chiara, è ossessionata da un intangibile sentimento di paura. Non è più in grado di adattarsi ai limiti di questa realtà. Ha bisogno di riconoscere la natura dell'angoscia che prova. La affronta e accetta se stessa, sfidando volutamente la possibilità stessa di una famiglia tranquilla".

Trailer

Commenti (1) vedi tutti

  • L'inizio a cui fa riferimento il titolo del film è più quello che porta al contatto traumatico con le faccende terrene che quello che conduce al paradiso in terra vaticinato dai Testimoni di Geova. Una storia carica di violenza che l'autrice georgiana gestisce di sottrazione. Peccato che non sempre funzionino i simbolismi delle intenzioni.

    commento di Peppe Comune
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Uscito nelle sale italiane il 22 novembre 2021
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