Regia di Vincenzo Salemme vedi scheda film
Gli occhi di Nina, la moglie del maggiore dei carabinieri Fortunato Cipolletta, dopo un incidente mortale vengono donati a Bruno, un rampollo di una famiglia di mafiosi in predicato di sposarsi con la bellissima Roberta. È l’incipit del secondo lungometraggio dell’ex pupillo di Eduardo, Vincenzo Salemme, autore e attore egli stesso di teatro leggero e popolare che, per ironia della sorte, guarda più a un altro della casata De Filippo, Peppino. Dopo il felice esito de “L’amico del cuore”, l’artista campano - individuata la formula: commedianti di razza e di scuola, per l’appunto, “napoletana”; situazioni da pochade; battute calibrate e “ritornanti” - tenta di marciarci e di ampliare il respiro dello sforzo cinematografico. Questa volta il risultato è inferiore alle attese, con cadute nel volgare gratuito e un’unità stilistica che non sempre riesce a “filmare” il “teatro”. Ma è commedia prettamente d’attori, che vuole sostanzialmente (far) divertire. Musiche di Pino Daniele, citazioni da “A qualcuno piace caldo” (ci sono implicazioni omosessuali), “Mai dire mai” e “Thelma & Louise”. Non si vola alto, ma il pubblico pare accontentarsi.
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