Regia di Patrice Leconte vedi scheda film
Adéle non ha proprio talento nel scegliere gli uomini. Si butta a capofitto tra le braccia del primo capitato e si lascia trasportare dalla brezza dei sentimenti e dalla buriana del sesso finché queste non cessano di soffiare. La vediamo ricordare le brevi relazioni della sua vita in un gruppo d'ascolto ma ben presto eccola, esausta, su un ponte, al di là del parapetto, pronta a spiccare il volo. È in quel momento che si avvicina Gabor, un lanciatore di coltelli alla ricerca di una donna disperata. Sui ponti ce ne sono sempre di ragazze afflitte dal mal di vivere e donne pronte a farsi lanciare addosso delle fredde lame sperando, magari, che il lanciatore non sia così bravo. In realtà, le cose sono ben diverse da come le immagina Gabor. Trovare una donna disposta a rischiare (di morire o sopravvivere) è difficile e quelle sul ponte vogliono decidere come e quando. Adéle non è da meno. In fondo non è così sicura del fatto suo e il lanciatore lo intuisce gettandosi nelle acque gelide della Senna per tirarla fuori. Eppoi Adéle è una bella ragazza ed una ritoccatina ne esalta gli scarni lineamenti rendendola un'assiste dalla sicura presenza scenica, pronta ad accompagnare Gabor nei suoi spettacoli. Così è e così avviene. Oltretutto da quando Adéle è diventata sua musa la fortuna è tornata a sorridere all'uomo. Adéle però è una farfalla che svolazza libera di fiore in fiore pronta a raccogliere tutto il nettare che può. O forse è lei il fiore che gli insetti depredano, furbescamente, fino a svuotarla di tutto. L'unico uomo a cui sembra resistere e che le resiste è Gabor... Il regista francese Patrice Leconte racconta un amore straordinario che si alimenta del dolore emotivo e fisico che la giovane coppia vive con reciproca intensità ad ogni lancio di coltello. Un amore morboso amplificato dal suono della lama che si conficca nel legno e che brama una nuova lama ed un nuovo orgasmico boato. Un sentimento inconscio che fatica ad affiorare e che rimane interdetto ad entrambi finché la separazione non li avvicina nuovamente. Un amore pazzo ed immaturo costruito su un esistenza balorda ma che lega inesorabilmente i due protagonisti secondo un'alchimia che nessuno può replicare.
Non lasciamoci tentare dall'io razionale. Viviamo questa storia con l'intensa, fantasiosa visione di un'autore che vede l'amore per ciò che è: una magica fortuna che può cambiare il corso delle vite.
La sagace loquacità di Daniel Auteuil ed il candore fanciullesco di Vanessa Paradis interagiscono con dolcezza arricchendo di magia lo sconclusionato e inverosimile percorso che inizia su un ponte e finisce su un altro. Una favola che inizia con Adéle che cerca il coraggio di buttarsi e che finisce allo stesso modo con il lanciatore pronto a mettere da parte i suoi intenti per accogliere l'abbraccio della fortuna che l'ha lasciato e che ritorna per sempre.
Film piuttosto interessante, ben recitato e che, va preso come una favola romantica e nulla più. Elogi sperticati verso la fotografia in bianco e nero che io non ho potuto ammirare visto che la versione TIMVISION purtroppo (e poi, perché) è a colori.
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