Regia di Khyentse Norbu vedi scheda film
Se ci si dimentica del rutilante calcio di casa nostra, scopriamo che il pallone ha anche doti taumaturgiche. Come vorrebbe dimostrare “La coppa”, opera prima curiosa e ingenua del regista-monaco bhutanese Khyentse Norbu, che nel calcio scorge un briciolo di normalità per una comunità perseguitata. Nel monastero nel nord dell’India, la vita è segnata dai rituali della preghiera e dai continui arrivi dal Tibet di giovani che tentano di sfuggire al dominio cinese. Qui la febbre del campionato del mondo del ’98 seduce i giovani monaci che ogni notte sgattaiolano a vedere le partite in un bar del paese. I ragazzi vengono scoperti, ma i responsabili del monastero, indulgenti, accolgono l’idea del giovane più intraprendente, che pare uno scugnizzo, di affittare una parabola satellitare per vedere tutti insieme la finale tra Francia e Brasile, in un delirio di partecipazione degno di un club di tifosi nostrano.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta