Regia di Giulio De Santi, Tiziana Machella vedi scheda film
Torna sulla scena internazionale la Necrostorm con l'ennesima produzione crowdfounding. Un low budget confezionato alla grande, in grado di surclassare convenzionali e noiosi blockbuster a stelle e striscie. Co-diretto da Giulio De Santi e Tiziana Machella, Little necro red sacrifica la trama in virtù di un efficace e potenziale clima fantastico.
Inghilterra. Sullo sfondo di attentati terroristici di matrice italiana e di uno stato di guerriglia che impone il coprifuoco, Angela (Victoria Hopkins) è disperata per l'improvvisa scomparsa della figlia Annie (Desiree Mei), soprannominata "Little red". Mentre Angela indaga - supportata dell'amica Diane (Lucy Drive) - cercando di scoprire cosa possa essere accaduto alla ragazza, un culto religioso denominato Woodmen, guidato da una matriarca nota come Nonna (Giulio De Santi), è al centro di una cruenta serie di delitti.
De Santi, in coppia con Tiziana Machella, scrive e dirige l'ennesima produzione Necrostorm, realizzata a basso budget (circa 150.000 euro) con finanziamento collettivo (sui titoli di coda è presente una lunga lista, con i nomi degli aderenti al crowdfounding). Little necro red si inserisce nella già lunga e interessante serie di film horror della casa, caratterizzati da una violenza estremamente realistica e da storie originali e innovative. Tutto l'universo precedente della macabra fantasia di De Santi viene riproposto: la setta denominata Woodmen è sostenuta dalla Lumen Corporation (Suite 313) ed è legata a Mistrandia (Hotel Inferno).
La filosofia Necrostorm si sviluppa ulteriormente con la scelta di spingere su dettagli impressionanti: la matriarca ottantacinquenne (interpretata dallo stesso De Santi) pronuncia parole in italiano, ma la sua voce disturbante (causa un costante soffio emesso da un foro sul collo) contribuisce a generare disgusto essendo abbinata ad un corpo pieno di pustole e ferite in cancrena, piene di vermi. Più debole da un punto di vista narrativo, Little necro red sfiora picchi di insostenibile splatter, centrato in particolare sulla violenza facciale: e raggiunge un impressionante effetto, ad esempio, nelle scene che vedono la piccola Annie trafitta due volte al viso con un affilato coltello che scende in profondità della guancia e della tempia.
De Santi e Machella girano con stile frenetico, con la macchina da presa sempre in continua evoluzione; il montaggio, semplicemente perfetto, si adatta alla dinamica del concitato movimento con sequenze accellerate, rallentate (in stile Matrix), mai statiche. Un profluvio di scene ultra gore investe lo spettatore dal primo sino all'ultimo minuto. Ancora una volta l'obiettivo è raggiunto: ne esce un prodotto di qualità nonostante il budget, particolarmente efficace e adatto - ovviamente - solo a un certo tipo di pubblico. A dispetto di una sceneggiatura non del tutto riuscita (con grosso cedimento sul finale), attori e attrici recitano con grande professionalità. La Necrostorm conferma di essere una garanzia per chi trova il coraggio di staccare la spina dalle monotone e ripetitive produzioni horror internazionali, per affondare 75 minuti in universo fantastico e spaventoso. Un universo fatto di incubi ad occhi aperti. Nota di merito per i sorprendenti spfx della Sigma4, perfetto connubio tra protesi, lattice e CGI e per la sempre coinvolgente colonna sonora di Razzaw.
"Non vi è un solo istante in cui un essere vivente non venga divorato da un altro e, al di sopra delle razze di predatori è posto l’uomo, la cui mano distruttrice non risparmia alcun essere vivente: egli uccide per nutrirsi, per vestirsi, per ornarsi, uccide per attaccare e per difendersi, uccide per istruirsi, uccide per uccidere." (Joseph De Maistre)
F.P. 28/05/2020 - Versione visionata in lingua inglese e italiana (durata: 75'20")
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