Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
Uno dei film più brutti di Faenza è questo L'amante perduto, ricavato da un romanzo (dal titolo L'amante - e basta) di Abraham B. Jehoshua e sceneggiato dal regista insieme a Sandro Petraglia. Brutto perchè didascalicamente costruito per suscitare sentimenti lacrimevoli nel pubblico, quasi come fosse una sciagurata telenovela ambientata in terra d'Israele; brutto perchè il cast è composto per lo più da nomi di scarso rilievo e altrettanto valore, percui recitato realmente da cani. Brutto infine perchè, semplicemente, scialbo dal profilo della narrazione e prevedibilissimo dal primo minuto. Forse Faenza cercava di ripetere il buon exploit di pubblico ottenuto con i precedenti Sostiene Pereira (1996) e Marianna Ucrìa (1997), ma tutto ciò che è riuscito a realizzare è una pellicola dal vago retrogusto televisivo e di una sconfortante vuotezza. Musiche di Paolo Buonvino ampiamente deludenti, colme di strumenti etnici e quindi in linea con la stereotipata trama del film. 3/10.
Israele. Una coppia matura rivela alla figlia adolescente che, prima che la ragazza nascesse, suo fratello morì a tre anni travolto da un'auto. La ragazza, sconvolta, trova riparo nell'amore per un coetaneo palestinese, mentre la madre è attratta da un giovane.
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