Regia di Tom Gries vedi scheda film
Nonostante un regista (anche sceneggiatore) dalla filmografia tutto sommato modesta, il film si avvia in uno scenario davvero sorprendente, sia per il realismo con cui viene descritta la vita dei cowboys, che per la magnifica confezione (debitrice della meravigliosa e livida fotografia di Lucien Ballard). Charlton Heston è eccellente nel ruolo del maturo cowboy: testardo, analfabeta ma ancor più coriaceo e leale (toccante quando per favorire un giovane compagno di viaggio, cede il suo posto di lavoro, consapevole di trovarsi di fronte a mille difficoltà con l'inverno alle porte).
Si può dire che il film è sensibilmente diviso in due parti: una prima che ha un approccio profondamente documentaristico (l'arrivo della mandria, gli scontri tra i cowboys, la ricerca di un lavoro da parte di Willy e dei suoi compagni), e naturalmente lo scontro (dovuto ad un banale incidente) con la famiglia dell'esagitato predicatore, che si tramuterà in una vendetta sanguinaria; una seconda che purtroppo non mantiene tutte le promesse di tensione narrativa e di originalità nella messinscena, con episodi di natura più sentimentale che fanno quindi risentire ritmo e azione.
Resta in ogni caso un bellissimo senso di malinconia che attraversa tutta la trama amplificato dai gelidi paesaggi.
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