Regia di Terence Fisher vedi scheda film
Il giovane Hans e' innamorato, ricambiato, di Cristina (Susan Denberg) un'infelice ragazza zoppa e con una parte del viso sfigurata. Una notte, il padre di Cristina, viene assassinato da tre giovani e annoiati figli di papà'. Dell'omicidio viene incolpato Hans, che viene così processato e ghigliottinato. Cristina si toglie la vita per il dolore. Il barone Frankestein riesce a trapiantare nel corpo della ragazza l'anima di Hans. Inoltre riesce a eliminarne i difetti fisici. La personalità di Hans non tarderà a manifestarsi e a reclamare vendetta. Terzo film della serie dedicata alla creatura di Frankestein diretto dal geniaccio Terence Fisher e prodotta dalla Hammer, dopo LA MASCHERA DI FRANKESTEIN e LA VENDETTA DI FRANKESTEIN,a cui faranno seguito DISTRUGGETE FRANKESTEIN e FRANKESTEIN E IL MOSTRO DELL'INFERNO, tutti interpretati da Peter Cushing. LA MALEDIZIONE DEI FRANKESTEIN si segnala in primis per l'originalità del soggetto. Non una creatura repellente e sfigurata dotata di forza sovrumana, ma una ragazza sfortunata e sfigurata, cui il genio del barone trasforma in un'attraente ragazza, in realtà un angelo della vendetta, una mantide assassina che uccide i suoi amanti dopo averli sedotti. Non un vero e proprio horror, ma più una storia d'amore morbosa e perversa, dove Fisher non rinuncia ad alcune annotazioni come la differenza fra classi sociali e l'emarginazione nei confronti dei più sfortunati (le disabilità di Cristina, rappresentata dai tre ricchi e viziati giovinastri che la deridono). Non mancano scene di grande efficacia e notevole forza drammatica, come l'incipt, in cui Hans da bambino assiste all'esecuzione del padre tramite decapitazione. Quest'ultimo sale sul patibolo ubriaco e incurante di quanto stia per accadergli. Solo quando si accorge della presenza del figlio si mette a gridare disperato, pretendendo che venga allontanato. Veramente impressionante. Il problema di questa interessante versione e' che Fisher, oltre che avere a disposizione un budget forse ancor più scarso del solito, sembra girare con una gran fretta, senza approfondire determinate situazioni. Cristina si risveglia in un corpo nuovo, così senza aver mostrato praticamente nulla del cambiamento. Il barone aveva semplicemente detto che le sue menomazioni, tutto sommato non erano problemi poi tanto gravi. Anche la morte di Klowe, padre di Cristina, avviene in una situazione che si poteva gestire decisamente meglio. Piuttosto ridicola anche la testa di Hans presente nella stanza di Cristina, che si risolve in un inattendibile fermo immagine del volto di Hans. Sarebbe stato decisamente meglio una testa di cartapesta addobbata alla meno peggio. Nonostante tutto si tratta di una pellicola dal soggetto affascinante e di un'ombrosa storia d'amore, che con un po' più di tempo (e di soldi) sarebbe divenuto un ottimo lavoro. In questo caso premio più le intenzioni del risultato. Comunque da riscoprire.
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