Regia di Antonio Bido vedi scheda film
Un assassino seriale semina vittime a destra e a manca; si tratta di capire cosa le leghi, e perché le uccida.
E' un film ben diretto, con un ritmo andante ma non eccessivo, e costante. Si vede come il regista possegga la tecnica: scegliere le inquadrare, usare lo zoom, e creare l'ambientazione giusta. Ho apprezzato anche l'originale episodio girato a Padova, città non troppo frequentata dalle cineprese del grande schermo. Qualche problema presenta invece la sceneggiatura. Mi riferisco a personaggi piuttosto semplici, dialoghi passabili ma non più, e un finale pasticciato che delude un po'. Tanti sceneggiatori scarrocciano proprio in chiusura, perché credono che un finale complicato e cervellotico aggiunga fascino al film, ma non è necessariamente così. Tuttavia, rispetto ad altri esemplari del genere (come i film di Sergio Martino con Edvige Fenech), siamo ad un livello accettabile. Nel caso di Martino, infatti, avevo osservato un bravo regista alle prese con una materia prima veramente scadente, nonostante le rivalutazioni di cui oggi i suoi film sono oggetto.
Tra gli attori, vediamo la piccola diva degli anni '70 Paola Tedesco, e il pasoliniano Franco Citti, in uno dei suoi tanti ruoli alimentari; comunque, nei panni dell'orso braccato ma innocente, funziona.
Infine, a mio modo di vedere, certe scene per sadici potevano essere evitate (come la donna uccisa con la faccia immersa nello stufato bollente).
PS: mi sarò distratto un attimo, ma cosa centra il titolo col film?
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