Regia di Antonio Bido vedi scheda film
Il padovano Bido sa come si gira un film, ma qui, a parte una vaga idea di costruire qualcosa che cavalchi l'onda del successo dei primi film di Dario Argento (il modello è chiaramente "Profondo rosso"), manca una valida sceneggiatura a far da supporto. Troppi particolari fanno dubitare della credibilità di una trama che si basa sul rifiuto della protagonista femminile di ricorrere alla polizia, pur in presenza di un maniaco omicida che minaccia la sua vita. Il finale, poi, fa veramente cascare le braccia. Ed anche il gatto del titolo resta un mistero: chi l'ha visto? (10 maggio 2008)
Un'attrice teatrale è per caso testimone dell'omicidio di un farmacista. Quando gli omicidi diventano due e poi tre, anche la ragazza sembra entrare nel mirino del killer, per cui chiede aiuto a una sua vecchia fiamma, che comincia ad indagare. Le vittime hanno in comune la partecipazione ad una giuria popolare di un processo in cui è stato condannato il malvivente Ferrante, adesso evaso...
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