Mara, giovane attrice di carbaret, mentre si sta recando dal farmacista Biagio, assiste al suo assassinio e intravede il colpevole. La donna subisce le minacce dello sconosciuto e spaventata a morte decide di rivolgersi a Lukas, al quale si rivolge un altro uomo che si sente perseguitato da misteriosi individui. Nel frattempo viene uccisa anche un'innocua insegnante che non aveva nemici. Lukas indagando scopre che le due vittime avevano fatto parte della giuria popolare che aveva condannato un innocente. Lukas scopre che l'uomo è fuggito dal carcere e comunica i suoi sospetti al giudice che aveva condotto il processo.
Note
Thriller alla Dario Argento diretto con mano sicura da Antonio Bido.
Ottimo giallo. Nonostante il titolo richiami il periodo iniziale di Argento è una pellicola che viaggia sulle sue e che offre un movente davvero affascinante.
Corrado Pani investigatore, in un discreto B-movie giallo che si lascia guardare con interesse fino alla fine inaspettata.
Il titolo richiama alla mente la precedente trilogia thriller di Dario Argento, ma ha poco da spartire con la trama del film.
Musiche, tecniche di ripresa, montaggio fotocopiate dai capolavori di Argento. Perfino acconciatura e trucco della Tedesco per renderla simile alla Nicolodi. Anche il titolo (che qui però non ha alcun senso) ed alcune scene (un omicidio ed il vetro che cade). Ma il risultato è mediocre ed il finale è abbastanza inverosimile. Voto 5.
A Roma un ingegnere, per proteggere la sua ragazza, indaga su alcuni omicidi attorno alla figura di uno strozzino. Regia e montaggio piazzano qualche bel colpo e l'intreccio è un po' diverso dal solito e più stimolante.
Giusto l'atmosfera è quella di Dario Argento ma siamo ben lontani dai suoi capolavori. La tensione c'è ma il ritmo spesso è lento, il finale da curare meglio e la colonna sonora inascoltabile.
Ottimo Thriller di Bido, peccato che ne ha fatti due soli. La sceneggiatura è originale rispetto agli altri thiller anni 70, la suspence è alta. Forse qualche banalità ma roba di poco conto.
IL CUBO INTERIORE L'opera prima di Antonio Bido sorprende, perchè, nonostante sia stato valutato come sequel apocrifo della trilogia degli animali del grande Dario Argento, riesce a stare al passo dei titoli già citati e persino del grandissimo thriller fulciano Una Lucertola Con La Pelle Di Donna. Apparizioni evanescenti si attanagliano nella testa degli attori,… leggi tutto
E' un film ben diretto, con un ritmo andante ma non eccessivo, e costante. Si vede come il regista possegga la tecnica: scegliere le inquadrare, usare lo zoom, e creare l'ambientazione giusta. Ho apprezzato anche l'originale episodio girato a Padova, città non troppo frequentata dalle cineprese del grande schermo. Qualche problema presenta invece la sceneggiatura. Mi riferisco a… leggi tutto
Il padovano Bido sa come si gira un film, ma qui, a parte una vaga idea di costruire qualcosa che cavalchi l'onda del successo dei primi film di Dario Argento (il modello è chiaramente "Profondo rosso"), manca una valida sceneggiatura a far da supporto. Troppi particolari fanno dubitare della credibilità di una trama che si basa sul rifiuto della protagonista femminile di ricorrere… leggi tutto
Mara, giovane attrice di cabaret, ha la sventura di intravedere l'uomo che ha ucciso il farmacista dal quale si stava recando. Si rivolge all'amico Lukas perché qualcuno la minaccia. Intanto i morti aumentano. Durante le ricerche, il giovane scopre che tutte le vittime sono legate da un particolare in comune.
Considerato da molti uno dei migliori gialli, l'esordio di Antonio Bido…
A Roma , una giovane attrice è l' involontaria testimone di un omicidio . Dovrà così subire le pericolose attenzioni di un assassino impegnato in una feroce vendetta .... Discreto esordio cinematografico per Antonio Bido , con questo film il cui criptico titolo si inserisce nel florido filone del giallo italiano con titoli zoonomici . Bido , all' epoca giovane regista…
Mara, giovane attrice di cabaret, è testimone involontaria di un assassinio. Sottoposta ad aggressioni fortunosamente fallite, la donna si rivolge all'amico Lucas al quale, si rivolge anche un altro perseguitato, l'usuraio Giovanni Bozzi. Lucas, dopo avere scoperto che le due vittime e il Bozzi avevano tutti fatto parte della giuria popolare che aveva condannato l'innocente Pasquale…
E' un film ben diretto, con un ritmo andante ma non eccessivo, e costante. Si vede come il regista possegga la tecnica: scegliere le inquadrare, usare lo zoom, e creare l'ambientazione giusta. Ho apprezzato anche l'originale episodio girato a Padova, città non troppo frequentata dalle cineprese del grande schermo. Qualche problema presenta invece la sceneggiatura. Mi riferisco a…
Primo film di successo per Antonio Bido al quale venne commissionata quest'opera per calcare il successo di Argento in pieno stile "cinemadigenere" all'italiana. Questo film ottene un grandissimo successo che permise a Biso una maggiore, quasi totale, libertà nel lavoro successivo SOLAMENTE NERO. questo film è diretto con buon gusto da Bido che riesce a non perdersi in una…
Nato nel 1949, il padovano Bido non ha fatto in tempo a partecipare alla grande stagione del cinema di genere italiano; è riuscito comunque ad accodarsi lungo la scia degli ultimi fuochi di tale fenomeno, licenziando una manciata di titoli fra le fine dei Settanta e gli Ottanta. Questo Il gatto dagli occhi di giada è il suo esordio e il fatto che sia nel segno della produzione argentiana…
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Commenti (10) vedi tutti
Ottimo giallo. Nonostante il titolo richiami il periodo iniziale di Argento è una pellicola che viaggia sulle sue e che offre un movente davvero affascinante.
leggi la recensione completa di QualcunocheadorailcinemaUn buon giallo con atmosfere argentiane ...
leggi la recensione completa di daniele64Il film inizia bene, poi rallenta per accendersi quando l'azione da Roma si sposta a Padova. Carino anche se troppo "argentiano".
leggi la recensione completa di Albus96Corrado Pani investigatore, in un discreto B-movie giallo che si lascia guardare con interesse fino alla fine inaspettata. Il titolo richiama alla mente la precedente trilogia thriller di Dario Argento, ma ha poco da spartire con la trama del film.
commento di Ellebi5419Musiche, tecniche di ripresa, montaggio fotocopiate dai capolavori di Argento. Perfino acconciatura e trucco della Tedesco per renderla simile alla Nicolodi. Anche il titolo (che qui però non ha alcun senso) ed alcune scene (un omicidio ed il vetro che cade). Ma il risultato è mediocre ed il finale è abbastanza inverosimile. Voto 5.
commento di ezzo24Un assassino seriale semina vittime a destra e a manca; si tratta di capire cosa le leghi, e perché le uccida.
leggi la recensione completa di BalivernaQualche lampo di buona regia non è sufficiente a far dimenticare una sceneggiatura risibile e recitazioni non all'altezza
commento di fra_pagaA Roma un ingegnere, per proteggere la sua ragazza, indaga su alcuni omicidi attorno alla figura di uno strozzino. Regia e montaggio piazzano qualche bel colpo e l'intreccio è un po' diverso dal solito e più stimolante.
commento di moviemanGiusto l'atmosfera è quella di Dario Argento ma siamo ben lontani dai suoi capolavori. La tensione c'è ma il ritmo spesso è lento, il finale da curare meglio e la colonna sonora inascoltabile.
commento di XANDEROttimo Thriller di Bido, peccato che ne ha fatti due soli. La sceneggiatura è originale rispetto agli altri thiller anni 70, la suspence è alta. Forse qualche banalità ma roba di poco conto.
commento di lonestar