Regia di Albert Pyun vedi scheda film
Rivisto nella versione intitolata "Cyborg: Slinger", "Director's cut" o "worprint" "migliorata" che dir si voglia dagli originali materiali d'archivio di Pyun, e con colonna sonora di Tony Riparetti e Jim Saad, addirittura del livello d'insieme alla Craig Safan, o alla Brad Fiedel. Risibili tranne due o tre i commenti da professorini di scuola da un noto soto di microrecensioni, e liberi dopo le 17:00, che se non C'è qualche riferimento a Cuba e alla lotta di liberazione terzomondista, cose del genere, non possono apprezzare il "contenuto" di un film. Figuriamoci maneggiare la materia Van Damme, b-movie postatomico Cannon anni '80, proprio senza alcuna cognizione, paragonarlo a certi postatomici italiani, che solo come fotografia e regia ipercinetica e inventiva di Pyun(che evidentemente nemmeno sanno cosa e chi sia stato per il b-movie americano, una sorta di Ciro H. Santiago, andarsi a rileggere di "Pistole sporche" uno tra i pochi veri culti sommersi anni '90 dell'action sparatutto), tranne una cosa due eccezioni, agli italiani gli fa il culo a 2000. E Van Damme era da giovane così bello e prestante che le donne non avrebbero mai potuto apprezzarlo a dovere, solo gli occhifino, come diceva Bruno Cortona.
Eccezionale Vincent Klyn dagli occhi di ghiaccio come cattivo dal nome di chitarra Fender Tremolo, ma d'altronde il suo carisma lo ha sempre espresso persino fra le onde, e buone le scenografie della New York in rovina di recupero di Douglas H. Leonard, dal non più realizzato sequel di "He-Man e I Dominatori dell'Universo".
Curiosamente la fine in una Atlanta postatomica precorre le visioni dell'apocalisse lì ambientate nella prima stagione di "TWD".
Buone le coreografie dei combattimenti, valorizzate al meglio dalle inquadrature sempre inventive al massimo di Pyun.
John Nada
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