Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film
la purezza bucolica e la sobria linearita' del cinema muto chapliniano, minate da una consapevolezza tutta moderna, feroce e corrosiva. Memorabile, in questo senso, la sequenza in cui la musica smette e la poesia lascia il posto al rumore stridente della lama dell'accetta con la quale Juha vuol compiere la sua amara vendetta. Film sull'impossibilita' ineluttabile di un ritorno all'eta' dell'innocenza della celluloide, sulla perdita definitiva della purezza. Il chaplinismo delle prime battute lascia via via il posto alla critica sociale e all'idea di una moralita' da difendere (necessariamente?) con lo spargimento di sangue.
Coraggioso, senza essere velleitario. Impietoso verso i suoi gelidi personaggi, compone una "tipica" opera di fine millennio. Amara e disillusa
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