La recensione su The Rental

di undying

4 stelle

Poco brillante esordio in regia per l'attore Dave Franco, qui alle prese con un thriller che mai sprofonda nel genere. Ad esclusione di un quarto d'ora finale, piuttosto confuso e poco coerente con quanto apparso in precedenza. Ben fotografato e anche interpretato, ma spento nella trama e privo di ritmo.

Prima di un impegnativo incarico di lavoro i fratelli Charlie e Josh - in compagnia delle rispettive fidanzate Michelle e Mina - decidono di trascorrere un week-end affittando una casa sulla costa, immersa in un ambiente naturale e solitario. Nonostante lo sgradito accoglimento da parte di Taylor (Toby Huss), titolare dell'abitazione, i quattro si abbandonano a trascorrere una serata in totale relax, facendo uso anche di sostanze stupefacenti. Al punto che Charlie, approffittando della situazione, riesce anche a tradire la sua ragazza e il fratello, facendo sesso con Mina. Al mattino seguente Mina si accorge che nelle docce sono installate microcamere: terrorizzata dal fatto di essere stata ripresa con Mitch durante l'amplesso, decide di non fare parola a nessuno del fatto che probabilmente nella casa altre videocamere sono installate.

Debutto dietro la macchina da presa per l'attore Dave Franco, anche coinvolto nella sceneggiatura. The rental dovrebbe, nelle intenzioni degli autori, essere un thriller ma è lentissimo e procede sin oltre al secondo tempo senza che nulla accada. Tutta la parte principale ha funzione di presentarci i quattro protagonisti, di fatto tutt'altro che esemplari per come, via via che procede il racconto, vengono messi in luce caratteri egoisti e quasi abietti. Il pericolo inizialmente sembra essere rappresentato da Taylor, ma ben presto ci viene svelato che si tratta di una falsa pista. E purtroppo debole è anche il movente, dato che non viene mai presentato l'assassino e non sappiamo nulla della sua figura, se non il fatto che ha questa mania di spiare gli ospiti in gran segreto, ossia nell'intimità della casa. Sorta di "Grande Fratello" che vorrebbe prendere, senza riuscirci, la via del thriller. Troppo poco quel quarto d'ora finale che vede in azione l'omicida, senza che mai i delitti siano resi espliciti. In The rental la tensione latita e l'obiettivo di inquietare con l'idea di un maniaco che penetra nell'intimità dei protagonisti naufraga, senza possibilità di appello, nella noia più conclamata.

"La tensione è sempre causata da possibilità ipotetiche e non esistenziali. Nel presente non esiste alcuna tensione, la tensione è sempre orientata verso il futuro." (Osho)

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