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Lupin: nome in codice Tarantola

Regia di Hiroyuki Yano vedi scheda film

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La recensione su Lupin: nome in codice Tarantola

di Marco Poggi
8 stelle

Un bellissimo film televisivo animato, molto violento e poetico per essere uno dedicato a Lupin. Il realismo di certe scene riesce a coinvolgere lo spettatore fino al drammatico epilogo. Lupin III risulta molto più violento di quello visto nella prima serie del 1971, che era già adulta nel taglio delle storie, però ha guizzi poetici e i suoi amici non l'abbandonano mai.

Sulla trama

Ritorna in azione il primo complice di Lupin III, anzi ci viene addirittura presentato. Questi, dopo aver ferito l'ispettore Zenigata, attira Lupin nell'isola degli assassini dove conosce la "Nikita" Ellen, una ragazza che sogna la libertà, ma viene catturato dal capo dell'isola, che gli tatua una macabra e velenosa Tarantola sulla mano destra. Lotte interne al clan degli assassini, spingono Lupin e soci verso un drammatico finale.

Sulla colonna sonora

Huji Hono, il compositore di Lupin III dal 1977, crea una colonna sonora "alla Ennio Morricone" che ricorda anche quella di Monty Norman e John Barry dei film James Bond. Per un Lupin con la pistola, ci vuole qualcosa di effetto, no ?

Cosa cambierei

Il character design, molto maschio, sporco e poco lupiniano, il ruolo che il regista assegna a Fujiko (quella di comparsa, invece che co-protagonista femminile), ma non il finale, che è azzeccatissimo.

Su Toshiya Shinohara

Veramente ben fatta, un Lupin vietato ai minori che ha scene veramente d'effetto e sequenze dark. Un Lupin adulto, insomma.

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