Regia di Djibril Diop Mambety vedi scheda film
Quasi un contrappunto a Le Franc e Hyènes questo La Petit Vendeuse de Soleil, una visione speculare che non contraddice ma rafforza le idee dei precedenti. Se nelle altre pellicole i protagonisti si vendono, abbandonando i loro ideali in nome dei soldi, la bambina storpia che vendeva Il Sole dell'ultimo lavoro di Mambety ha una personalità forte, decisa, onesta. I soldi che guadagna li usa per mantenere la famiglia e dare un po' di felicità a quelli come lei. Se nel Franco il personaggio principale è inoltre ingnorante, la bambina che vendeva il Sole conosce le leggi e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno da un poliziotto che vuole sbatterla in gabbia per rubarle il denaro guadagnato. In una Dakar caratterizzata dalla povertà e dal maschilismo più becero spetta ad una bambina "riavvicinare il governo e il popolo" vendendo giornali. Mambety è come sempre lucido e disilluso, eppure sa che c'è ancora chi lotta strenuamente per qualcosa: magari proprio quegli individui che, poichè diversi, stanno ai margini e non si fanno corrompere. Ultima pellicola del regista senegalese, simbolo di un cinema "invisibile" e altro che merita tutta la nostra attenzione.
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