Regia di Guillaume Pierret vedi scheda film
BALLE PERDUE (titolo originale di ''proiettile vagante'') piu' che ''une balle'' e' una balla sesquipedale, in cui viene palesemente derisa la capacita' di sopportazione di uno spettatore dotato di intelligenza media.
La storia e' incentrata su di un abile meccanico dal passato delinquenziale e protagonista di questo filmetto che dura, meno male, poco piu' di 90 minuti, il quale tentera' in tutti i modi di rintracciare l' auto scomparsa in cui e' nascosta la prova della sua innocenza: un proiettile. Arrestato e accusato di omicidio, di fronte a ben dieci robusti poliziotti (l' azione si svolge in Francia) riuscira' a farli fuori tutti ( tieh!!!), si', avete inteso, proprio tutti, alla faccia delle piu' elementari leggi della fisica che si apprendono in prima media e scappera' alla ricerca dell' arca perduta, pardon, della prova della sua non colpevolezza. Dieci poliziotti saranno battuti dal nostro ''eroe'', senza che lui si faccia una sola ferita (se si eccettua un graffietto sul viso). E questa roba da presa per il culo, scusate, per i fondelli, sarebbe un film? Poi non lamentiamoci se il cinema, gia' al collasso per sue numerose ragioni, specie quello trasmesso nelle sale, finira' nel cestino della spazzatura e per sempre.
Alban Lenoir presta il volto alla piu' stupida ed inverisimile delle interpretazioni, la regia di tale Guillaume Pierret e' da dimenticare...si' da dimenticare che lui sia un regista. Ma lo e' per davvero?
Distribuito da Netflix, cui scrivero', da fedele abbonato, una dura reprimenda, non lo consiglio a nessuno, neppure ai ritardati mentali, i quali, ne sono sicuro, benche' inabili, meriterebbero di meglio.
Titolo: Proiettile Vagante (Balle Perdue), Francia, 2020; casa di produzione: Versus Production; genere: poliziesco?; durata: 93 minuti; regia di Guillaume Pierret, con Alban Lenoir. Giudizio: inclassificabile; voto: inclassificabile.
Recensione di Mario Grippo/Milano, del 23 giugno 2020
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