Regia di David Lynch vedi scheda film
L'uomo crea il fuoco in una grotta e da lì in avanti si scatena una storia delirante, inquietante, molto simile a un incubo a occhi aperti.
Difficile valutare questo cortometraggio se non ricorrendo a un approccio metaforico: le immagini che si susseguono sullo schermo nei poco meno di undici minuti di durata di Fire (Pozar) sono criptiche, astratte e l'animazione è rudimentale, con un sottofondo musicale sperimentale e a tratti persino cacofonico. Pozar è il fuoco nelle lingue di ceppo slavo (sloveno, croato, serbo) e come titolo/sottotitolo va benissimo: tutto ha origine dal fuoco, esattamente come nella storia dell'umanità, e non è azzardato ritenere che il cortometraggio voglia raccontarci sotto forma di incubo proprio tale storia. In fin dei conti è pur sempre David Lynch il regista. Lascia però alquanto a desiderare il ritmo dell'opera, che molto presto risulta ripetitiva anche e soprattutto a causa della scarsa espressività delle immagini, affatto chiare o esplicative come già denunciato in apertura; da visionare con attenzione, ma forse neppure troppa. Il commento musicale è firmato da Marek Zebrowski; i disegni e le animazioni sono dello stesso Lynch. Realizzato nel 2015, Fire (Pozar) viene pubblicato solamente cinque anni più tardi. 5/10.
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