Regia di John Ford vedi scheda film
" The Majesty of the Law"
tratto dal racconto di Frank O'Connor
"Non degnando di un'occhiata le trote che saltavano nel torrente,l'ispettore Dillon proseguì per la sua strada.Il mandato di arresto che aveva in tasca,gli pesava come un macigno sul cuore."
Dan O'Flaherty (Noel Purcell),un tempo proprietario di terre e di un castello,è ormai ridotto a vivere in una modesta casetta dal tetto di paglia,ma non ha perso la sua generosa ospitalità e l'orgoglio della sua discendenza.
Amico fraterno dell'ispettore Dillon (Cyril Cusack) riceve la sua visita non inaspettata,perchè accusato di distillare whisky clandestinamente,un reato punito dalla legge.
Dopo una piacevole chiacchierata sui pregi della distillazione alla vecchia maniera e sulle tradizioni perdute,accompagnata da una buona bevuta del whisky incriminato,il discorso cade inevitabilmente sull'ammenda che O'Flaherty rifiuta ostinatamente di pagare,nonostante la generosa offerta dei vicini di casa e alla fine si concorda che,un paio di giorni dopo,l'orgoglioso Dan vada spontaneamente alla stazione di polizia per essere arrestato.
Tra due ali di folla compunta e deferente,O'Flaherty raggiunge la caserma,dove è accolto con grande simpatia,mentre l'ispettore Dillon si giustifica affettuosamente,dicendogli:"Sai Dan,non sono io che faccio le leggi."
"A Minute's Wait"
dalla commedia di Martin J.McHugh
Stazione di Dunfaill.Il treno locale che porta alla fiera di Killmore ferma per un minuto di sosta.Una folla chiassosa prende d'assalto la caffetteria di ristoro,mentre sulla banchina si cerca di combinare un matrimonio.
Quando il capostazione cerca invano di far ripartire la locomotiva,un agricoltore insiste per far salire in carrozza un'ingombrante capra di razza,che deve partecipare ad un concorso,tra le proteste dei viaggiatori, e una pescivendola arriva portando un carico di aragoste destinato al pranzo che sarà offerto dal vescovo per le sue nozze d'oro.
Tra contrattempi,malintesi e accese discussioni,la sosta di un minuto si prolunga per ore,mentre la squadra locale di cricket arriva in pompa magna,accompagnata dalle cornamuse.
Alla caffetteria,intanto,tra la graziosa cameriera e il portabagagli si è consolidato un amore.
"1921"
dalla pièce teatrale "The Rising of the Moon" di Lady Gregory
Durante la sanguinosa rivolta irlandese contro l'egemonia britannica,seguita alla firma del trattato "Government of Ireland Act",il patriota ribelle Sean Curran (Donal Donnelly),amato da tutto il popolo irlandese,è imprigionato nel carcere di Galway in attesa di essere impiccato.
Per lui si prega e si spera in un miracolo.
Grazie alla complicità di due finte suore,Sean riesce ad evadere e si rifugia in un piccolo teatro gestito da aderenti alla lotta,dove si trucca da cantastorie e,accompagnato da un asinello,supera i controlli della polizia.
Arrivato al molo dove lo aspetta una barca che lo porterà lontano dall'Irlanda,grazie alla connivenza di un agente di polizia e nonostante la cospicua e allettante taglia di 500 sterline,riesce a sfuggire alla caccia serrata dei militari inglesi.
Dopo il bellissimo e nostalgico " The Quiet Man" (1952),un altro fervido omaggio di John Ford (Sean Aloysius O'Feeney) alla sua terra di origine,suddiviso in tre episodi,introdotti da un famoso attore,anch'egli di ascendenza irlandese,Tyrone Power.
E' un'Irlanda semplice,fiera e orgogliosa quella evocata da John Ford in "The Rising of the Moon" ,un'Irlanda visceralmente legata alla sua identità storica e alle sue tradizioni,che inutilmente l'egemonia britannica ha cercato di soffocare.
Lo sguardo del regista è benevolo e indulgente nei confronti delle intemperanze dei suoi protagonisti,partecipe e toccante nell'episodio del ribelle condannato a morte,spiritoso e arguto nel delineare alcuni personaggi di contorno.
Lo splendido bianco e nero di Robert Krasker ci restituisce scorci incantevoli della campagna irlandese,sottolinea i bellissimi primi piani,ricrea ombre e luci di matrice espressionista nella Galway notturna dove il patriota ribelle sfugge alla caccia dei militari inglesi.
In "The Rising of the Moon" ,che prende il titolo da una ballata rivoluzionaria irlandese,John Ford,con sguardo ironico e appassionato,porge un tenero omaggio,ricco di humour e di toccante poesia,alla sua magnifica terra mai dimenticata.
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