Regia di Olivier Marchal vedi scheda film
Nella Marsiglia dei nostri giorni, storie di sbirri malavitosi, corsi malavitosi, arabi malavitosi, insomma la solita litania di Marchal che non ha più nulla da dire e si limita a ripetere male e peggio quello che ha già detto e ridetto, ammorbandoci con due ore di noia.
Barbe incolte, chiome al vento, qualche fanciulla, (niente di eccezionale per la verità), chi vive su una barca come Don Johnson, recitazione blanda, dialoghi da uomini duri improbabili, situazioni viste e riviste in centinaia di pellicole, (ancora con il medico di fiducia che estrae la pallottola dell'amico che ovviamente non ha toccato nessun organo vitale, e che cazzo) e un'aria posticcia che pervade tutto il film.
Il più pulito ha la rogna, come Marchal, qualcuno si incarichi di fargli sapere che non ha né il cuore, né il talento di Melville.
Un imbolsito Reno e la Cardinale non aggiungono nulla al film.
Vai, vai, Marchal, vai e per dirla come il compianto Gigi Proietti,
nu ce rompe er ca.
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