La recensione su Eurovision Song Contest: La storia dei Fire Saga

di champagne1

6 stelle

L'Eurovision Song Contest è un concorso canoro che si svolge dal 1956 e ospita rappresentanti di tutte le Nazioni europee ed utimamente anche alcune dell'Asia oltre che l'Australia.

E' la versione europea di Sanremo, dove però trovare la canzone di qualità risulta molto più difficile. Se in una fase precedente era caratterizzata da un confronto di musiche e melodie tradizionali delle varie terre oggi risulta per lo più un campionario del pop-rock mainstream, in cui (quasi) tutti cantano in inglese e magari buttano l'occhio al mercato discografico internazionale.

Detto questo. a me personalmente è sempre risultato uno spettacolo divertente e pieno di buon umore: canzoni di media durata (non più di 3 minuti, se non sbaglio), ottime coreografie, pochi fronzoli (non ci sono divagazioni ed ospiti), qualche persoanggio singolare ad ogni edizione, e infine la votazione finale in diretta da ognuna delle nazioni partecipanti alla gara (che non possono per regolamento votare per la canzone del proprio paese), che è un'imperdibile parte dello spettacolo complessivo.

Si farebbe fatica a comprendere come Will Farrell, americano, si sia appassionato al tema del Contest, se non ricordando che la sua compagna, svedese, si era appassionata alla edizione del 1999, vinta appunto dalla Svezia.

E tuttavia in un contesto decisamente e deliziosamente trash, fra elfi, esplosioni, canzoni improbabili, costumi impresentabili, cantanti-fantasma, ex-concorrenti (veri) del concorso e un ministro delle finanze dell'Islanda ostile (la vittoria di una Nazione al Contest la obbliga ad ospitarlo nei suoi confini l'anno successivo), si svolge una storia di riscatto (ovviamente parallela ad una storia d'amore) che rende il film godibile per tutta la sua durata.