Regia di Lionello De Felice vedi scheda film
All’inizio del IV secolo d.C. l’impero romano assiste a due ascese parallele, che finiranno per incontrarsi: quella dell’imperatore Costantino, che si libera dei rivali Massimiano e Massenzio, e quella del cristianesimo, infine abbracciato anche dall’imperatore.
Per quanto la firma di Lionello De Felice dietro la macchina da presa possa dire poco al grande pubblico – questa è la sua ottava e ultima pellicola in un decennio, nessuna delle quali particolarmente popolare – Costantino il grande risulta un’opera di notevole impatto e realizzata con evidente cura. Poco meno che un kolossal per i tempi: due ore di durata, largo uso di comparse, impegnate naturalmente per lo più in scene di massa all’aperto, una coproduzione fra Italia e Jugoslavia con buono sfoggio di nomi nel cast tecnico e già meno in quello artistico, farcito però di interpreti solidi ed efficaci (Belinda Lee, Massimo Serato, Christine Kaufmann, Elisa Cegani, Fausto Tozzi, Cornel Wilde, Vittorio Sanipoli, Carlo e Annibale Ninchi sono i principali). Ma che si tratti di un prodotto di discreto livello lo si può intuire anche solo dalla scena della lotta fra il gladiatore e il leone: per una volta nel nostro cinema dei ‘sandaloni’ c’è un leone vero e, per quanto le inquadrature riescano sempre a evitare lo scontro frontale fra l’uomo e l’animale, sufficientemente agitato per riuscire credibile. La trama (sceneggiatura di Ennio De Concini, Diego Fabbri, Fulvio Palmieri, Ernesto Guida, Guglielmo Satangelo, Franco Rossetti e del regista) si regge in piedi, anche se la volontà di romanzare la Storia pare evidente e, forse, è anche necessaria data la destinazione popolare del lavoro; fra i collaboratori di De Felice sul set vale la pena di annotare Massimo Dallamano per la fotografia e Giancarlo Bartolini Salimbeni per i costumi, mentre le musiche sono di Mario Nascimbene e il montaggio è stato affidato al tandem Gabriele Varriale / Mario Serandrei. 4,5/10.
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