Regia di Tony Goldwyn vedi scheda film
Una vacanza in famiglia sui monti Caskills, nell’estate del 1969, quando metà dell’America stava col fiato sospeso per l’arrivo del primo uomo sulla Luna, mentre l’altra metà si distaccava da terra nella vertigine e nella musica di Woodstock. Il film di Tony Goldwyn cerca di raccontare l’incontro (e l’inevitabile frizione) di questi due mondi attraverso l’esperienza di quella estate di una giovane madre che ha chiuso i sogni sotto chiave e di una figlia sta entrando nell’adolescenza. “Complice la luna” traspira un’aria vecchiotta, da film minore degli anni ’70, con un’idea improvvisa di libertà, di occasioni e aspirazioni perse per strada, che irrompe a sollecitare emozioni, sradicare personaggi, alterare rapporti. Sorretto da un’accurata ricostruzione di dettagli ambientali, fisici e psicologici, riesce nella prima parte a disegnare un bel ritratto d’ambiente, dove il domino, le spicce frustrazioni dei racconti tra donne stridono con il sorriso ammaliatore del venditore di camicette Viggo Mortensen, tarda icona hippie che con la sua gentilezza conquista persino le vecchiette. Ma, esaurita l’atmosfera d’epoca, quando deve fare i conti con la storia, Goldwyn si perde, costretto a ricucire quello che ha sezionato, tardivo sognatore di un sogno di piccola America che forse non esiste più.
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