Regia di Neil Burger vedi scheda film
Il pianeta Terra, climaticamente stravolto dalla ingordigia e mancanza di scrupoli umana, non c'è la fa più a reggere i ritmi di una civiltà che inizia a guardarsi letteralmente attorno per trovare un pianeta dell'Universo percorribile che possa surrogare il pianeta morente.
Dopo averlo finalmente individuato, gli scienziati si trovano ad affrontare il dilemma, pratico e morale, di un viaggio nell'ignoto che impiegherebbe ben 86 anni per raggiungere la nuova ipotetica casa dell'umanità.
Un viaggio intergenerazionale per il quale si decide di creare in provetta una ventina di nuovi esseri umani, frutto di unioni tra DNA appartenenti ad eminenze grigie di spicco, che, allevati in un ambiente asettico e fuori dalla realtà naturale, possano risultare indenni a problematiche legate al ricordo, per una missione destinata a concludersi con la generazione successiva.
Uomini e donne sacrificali, eroi loro malgrado, procreati per mandare avanti una missione destinata a concludersi con i loro figli e nipoti.
A bordo sale anche a sorpresa il maestro dei nuovi nati, che induce ad anticipare di quattro anni la partenza dell'astronave nel suo lungo viaggio ottuagenario.
I problemi inizieranno a nascere dopo una decina d'anni, quando l'equipaggio, brillante, ordinato, efficiente e ligio ai propri doveri, inizia a porsi domande e a rifiutare certe imposizioni, come il bere un liquido blu in grado di annientare desideri e libido per garantire una pacifica programmata fecondazione artificiale della nuova generazione.
Ecco che l'uomo, tornato in possesso dei propri istinti di animale intelligente, non tarda a manifestare comportamenti in grado di mettere a repentaglio quell'ordine sapientemente organizzato utile a portare a termine una missione già di per sé difficile e molto rischiosa. I capi branco verranno individuati, la lotta per preservare il raziocinio assecondando quegli istinti che ora appaiono irrinunciabili, porterà ad una lotta per la supremazia tra due leader ed una brillante giovane dottoressa.
Il film del solido ed affidabile Neil Burger (The illusionist e Limitless le sue opere migliori) si segue con una certa attenzione, nonostante la caratterizzazione delle consapevolezze che animano i giovani finisca per creare talvolta situazioni un po' da manuale e sin troppo esasperate, a danno di una lucidità di narrazione di cui il film risulta tutt'altro che privo.
E se l'apprezzato Fionn Whitehead nel ruolo del giovane invasato dai nuovi istinti primordiali devianti, finisce per divenire un po' troppo monocorde e caricaturale, così come la incantevole Lily-Rose Deep si conferma una bellissima statuina troppo poco espressiva, a convincere veramente è, ancora più che il solido Colin Farrell, il giovane straordinario Ty Sheridan dallo splendido sguardo da lupo diffidente, che dimostra ancora una volta di possedere le doti strategiche per risultare un perfetto ed affidabile attore protagonista.
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