Festa di compleanno a casa Fairchild, in onore del capofamiglia Harvey, sessant'anni, angosciato dall'idea di invecchiare e assillato da mali immaginari. Sua moglie Gillian, invece, attende il responso di una visita medica su un tumore alla gola, ma non dice niente a nessuno, per non rovinare la festa. A questa partecipano figlio e figlie, con i loro problemi familiari. I risultati degli esami medici arrivano, infine, e sono rassicuranti.
Note
Sotto la commedia brillante Edwards nasconde più malinconie del solito, mettendo molto di sé nel personaggio di Harvey: non a caso c'è sua moglie Julie Andrews e sua figlia Jennifer (una delle figlie Fairchild). Si ride, ma un po' amaro.
La stagione più fertile di Blake Edwards, il regista di classici come “La pantera rosa” e di capolavori quali “Hollywood Party” e “Victor/Victoria”, è stata probabilmente quella degli anni ’80. Raggiunto un simpatico periodo della propria esistenza (50-60 anni), Blake si ritrovò a fare i conti con se stesso e, attraverso metafore neanche troppo nascostamente autobiografiche… leggi tutto
La cosa più bella del film è sicuramente la villa del regista, ma anche quella con forti sospetti di kitsch. E' la seconda o la terza volta che interrompo a metà un film di Edwards (dopo Hollywood Party, da dimenticare, o meglio da ricordare per evitare di rivederlo, e credo qualche pantera rosa): l'umorismo di Edwards non mi fa ridere, il suo patetismo è ancora più scontato; qui tutto il… leggi tutto
La cosa più bella del film è sicuramente la villa del regista, ma anche quella con forti sospetti di kitsch. E' la seconda o la terza volta che interrompo a metà un film di Edwards (dopo Hollywood Party, da dimenticare, o meglio da ricordare per evitare di rivederlo, e credo qualche pantera rosa): l'umorismo di Edwards non mi fa ridere, il suo patetismo è ancora più scontato; qui tutto il…
1986. Riecco Moroder... I Quenn dopo Flash Gordon ritornano a cimentarsi con le colonne sonore e il successo è ancora maggiore, curioso il fatto che abbiano scelto ancora un film fantasy. Per il resto il 1986 è…
Blake Edwards sa bene che il dramma è l'asse portante della commedia; è la spina dorsale da cui hanno origine le nervature sensibili di ogni storia. Occorre infatti che il dolore raggiunga anche i risvolti allegri e leggeri di un racconto, irradiandoli di vita vera, onde impedire che essi si risolvano in una fatua girandola di frivolezze. In questo film, il compito è affidato al tormento…
Povera e miracolata tanto tempo fa, poi operaia, oggi soprattutto grassa, borghese e annoiata (ma non solo e non sempre...). La cosiddetta "capitale morale" - come tante altre città del mondo - si specchia nel cinema…
Materia oscura per eccellenza, deviazione dall'altro. Il tradimento è maschera, è vigliaccheria, è doppiezza. E spesso, quanto più è atroce, tanto più è spettacolare. Proviamo allora a metterli in fila tutti…
Volete vedere un film, perchè avete letto he è molto bello, perchè mette insieme il regista che adorate, l'attrice che è tra le vostre preferite, e uno degli attori più bravi che il cinema ha avuto... lo cercate in tutte le videoteche e non lo trovate, lo cercate nei negozi e non lo trovate, non lo danno mai in tv, poi, un mercoledì, leggete che è in programmazione... lo registrate, e ve…
La stagione più fertile di Blake Edwards, il regista di classici come “La pantera rosa” e di capolavori quali “Hollywood Party” e “Victor/Victoria”, è stata probabilmente quella degli anni ’80. Raggiunto un simpatico periodo della propria esistenza (50-60 anni), Blake si ritrovò a fare i conti con se stesso e, attraverso metafore neanche troppo nascostamente autobiografiche…
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Commenti (2) vedi tutti
Pellicola che ormai penso non possa interessare a molti.voto.1.
commento di chribio1noioso, sfibrante, insipido, insigniicante
commento di sangrila31