Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
“Dicono che siete diventati troppo brutta gente”: la “narratrice” Sballestrera (Silvia Ballestra si chiama l’autrice del romanzo Baldini & Castoldi, “Il disastro degli Antò”, da cui il film è tratto) avverte Antò Lu Malatu, Antò Lu Zorru, Antò Lu Zombi e Antò Lu Purk che proprio non è aria, che - forse - è meglio trovare soluzioni alternative. I quattro sono punk della controcultura pescarese, nativi di Montesilvano, colti nel 1990, alla vigilia della Guerra del Golfo. Vorrebbero cambiare il mondo, combattono contro il “cementificatore” che sta devastando la loro zona e uno di loro comincia a crederci davvero, decidendo di andare prima a Bologna, al Dams, quindi ad Amsterdam, per vedere l’effetto che fa. Scritta da Domenico Starnone e Sandro Petraglia, la pellicola azzarda il percorso Virzì, ma non ha la compattezza né la fluidità di “Ovosodo”. Tuttavia, i personaggi sono romanticamente simpatici, le musiche degli Avion Travel avvolgono come si conviene a una storia dai risvolti amari e l’anarchismo che pervade l’opera è di quelli che si difendono con i denti. Nella bizzarra galleria di volti nuovi Flavio Pistilli (Antò Lu Purk), un Vincent Gallo all’amatriciana di cui si parlerà.
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