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Lock & Stock. Pazzi scatenati

Regia di Guy Ritchie vedi scheda film

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La recensione su Lock & Stock. Pazzi scatenati

di Gangs 87
7 stelle

Eddy è giovane, ambizioso, con tante idee in testa ma poca voglia di rimboccarsi le maniche. Convince i suoi amici Bacon, Tom e Soap a versargli ciascuno 25.000 sterline per arrivare alle 100.000 necessaria per sedersi al tavolo verde con Hatchet Harry, noto gangster della zona. Ma Hatchet è deciso a risistemare i conti con il padre di Eddy, l'unico ad averlo battuto al gioco.

 

L’esordio alla regia di Guy Ritchie è un film scoppiettante. Immagini spasmodiche dalla trama sgranata e dai colori, certi colori, predominanti; tipo il giallo, che sembra fare da filtro alle scene più importanti. A guardarlo bene somiglia molto al colore del fumo di sigaretta che stagna sulle pareti, una specie (forse) di monito che mette in guardia lo spettatore sulla situazione che inizia con semplicità ma poi si ingarbuglia sempre di più, come il fumo di sigaretta che si attorciglia verso l’alto.

 

Guy Ritchie gioca a fare Tarantino. Genera personaggi e man mano li unisce alla narrazione. Ognuno con un filo conduttore, ognuno legato, in qualche punto, ai protagonisti e alla situazione. Vero è che finisce per somigliare anche a Trainspotting con quella dissolutezza che caratterizza i personaggi principali e, a dire il vero, chiunque si mostri davanti la macchina da presa; partendo dal boss di turno e finendo con il figlio di un esecutore, l’educazione e/o il rispetto non si palesano proprio mai.

 

Lock, Stock and Two Smoking Barrels che in italiano diventa Lock & Stock. Pazzi scatenati, vai a capire tu perché, parte come un film d’intrattenimento, anche leggero se vogliamo, e si trasforma in un film d’azione senza esplosioni (o quasi) che finisce anche per sorprendere. Non è mai pretenzioso. La sua umiltà la si denota sia nella scelta degli attori, tutti semi-sconosciuti, sia nel modo in cui mette in scena il racconto, basilare sì ma capace di scaturire l’interesse di chi guarda pur senza generare le illusioni del capolavoro.

 

Ritchie si fa narratore di una qualsiasi delle innumerevoli leggende metropolitane popolari, lasciandole tempo e modo di prendere vita, con quella sorta di maestria che sembra propria solo dei grandi registi. Certo, a volerci soffermare qualche difetto lo si trova ma vogliamo farlo davvero? Dopotutto Lock, Stock and Two Smoking Barrels resterebbe comunque uno dei film migliori diretti da Guy Ritchie.

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