Regia di Fernando Trueba vedi scheda film
Questo film ha di suo la bellezza che colpisce in pieno di Penelope Cruz, che però non collima con il personaggio proposto, non in sintonia con il volto. Difficile ricreare il cinema nel cinema, lo ha fatto Truffaut e Mankiewicz con un risultati eccellenti e pochissimi altri, ma spesso con risultati trascurabili, Trueba ne ha fatto un prodotto che ha varcato i confini spagnoli solo per la presenza della Cruz, ormai elevata a star internazionale, e sinceramente mi aspettavo qualcosa di più avendo visto Two Much. La trama fa ripensare proprio ad un film di Truffaut L’Ultimo Metrò, ma qui l’ambiente era teatrale; doveva giocare meglio i giochi di ambiente, i rapporti fra gli attori, le convenienze produttive, la realtà drammatica, ma tutto diventa una storiellina con un’impostazione nevrotica e che scivola nella commedia anche un po’ inconsapevolmente, e fuori luogo, l’argomento ha dimostrato al cinema che può anche essere porto in maniera diversa da quella drammatica, ma qui l’ibrido rovina un po’ tutto.
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