Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film
L’amore e la perdita della verginità ai tempi dell’occupazione di un liceo romano. Il passo della pantera studentesca è distratto dai discorsi e dagli equivoci sentimentali. Le confidenze, le ripicche, le gelosie, le incertezze, le attese che accompagnano la “gita” verso la maturità. Maschi e femmine, insieme e simili, nella classe mista della vita. Le discussioni con i genitori, i consigli dei fratelli maggiori, le irritazioni verso quelli minori, le cariche della polizia, il mondo catalogato e diviso in allegre e colorate tribù. Le discese e le risalite, le corse e le risse tra il Lungotevere e il 1968. Dialoghi intonati e clonati sullo slang di giovani liceali usciti da famiglie della neoborghesia di sinistra. In casa si leggono i giornali giusti, si ha un passato da difendere o da citare come modello, la depressione e le nevrosi possono contare sull’aiuto dello specialista. Gli attori credibili e simpatici mettono in scena, con fedeltà, la loro immagine e la loro idea di educazione sentimentale. La macchina da presa è fluida, il ritmo leggero. Per afferrare o trattenere, per qualche ora in più, gli anni che non sono più in tasca.
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