Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film
Ha una sua sciocca ,leggera piacevolezza questo film del Muccino maggiore e a vedere poi l'evoluzione parabolica della sua filmografia viene quasi da rimpiangerlo.Lo stile che ha irritato molti è già qui a farsi ammirare:quanto gli piacciono le panoramiche a schiaffo o i giri vorticosi della telecamera attorno a due che si baciano.Qui poi a scompaginare la grammatica e a dare quell'aspetto gggiovane che necessita all'uopo ci sono anche inquadrature sbilenche,colori sparati a raffica e quell'andamento sincopato che fa tanto videoclip.Non so quanto può essere realista questo ritratto adolescenziale:sinceramente lo slang romanesco mi sembra un pò troppo ripulito e in qualche punto si sfiora la caricatura perchè avviene tutto troppo velocemente.La costante di molti adolescenti è il passare pomeriggi e pomeriggi a guardare il soffitto senza fare nulla arrovellandosi su uno sguardo furtivo scambiato con la ragazza dei propri sogni che guarda caso è nella classe accanto,oppure stare accanto al telefono,fissarlo in continuazione aspettando una telefonata che pensi non arriverà mai.E poi quando il telefono squillerà il cuore salterà in gola appena dietro le tonsille,giusto per quell'attimo necessario a sapere che la telefonata non è quella che era attesa da ore e ore.E il cuore scivolerà d'istante fin dietro i talloni.Ecco non c'è nulla di questo nel film di Muccino,forse sarà la necessaria capacità di sintesi ma la vita di questo liceo tra occupazioni,assemblee,video presi da qualche videoteca comunista d'annata,la vita di relazione dei protagonisti tra contrasto generazionale con genitori di cui si stanno calcando le orme(e saperlo provoca quasi il collasso nervoso) e la necessità di acquisire uno staus symbol di fronte ai compagni di scuola appaiono troppo belle per essere vere.La recitazione non è il punto forte del film e Muccino junior a quei tempi ancora parlava con la zeppola in bocca.Rischiando anche di essere incomprensibile.Si ha la sensazione che il film sia nettamente autobiografico e che il Muccino junior non sia altro che l'alter ego di quello senior.Ma ai Muccinos bros probabilmente interessava parlare più di gnocca e verginità perdute che di politica.....
regia da videoclip
piuttosto acerbo
carina
genitore finto progressista
incolore
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