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Venom: La furia di Carnage

Regia di Andy Serkis vedi scheda film

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La recensione su Venom: La furia di Carnage

di YellowBastard
5 stelle

Uno degli aspetti più importanti che ha contribuito al successo cinematografico del MCU é senza ombra di dubbio il suo programma editoriale la cui innegabile efficacia ha da tempo reso l’universo di casa Disney un punto di riferimento nell’immaginario del pubblico di tutto il mondo (isole comprese).

Un’istituzione (dominante) da cui prendere orgogliosamente le distanze in nome anche di un’emancipazione o di una (presunta) creatività in realtà più ideologica o pubblicitaria che effettiva.

Chi, provandoci, arrivò addirittura a rischiare una completa debacle (Warner/DC docet) e chi, invece, andò semplicemente in confusione (Sony) tra (falso) sperimentalismo e legami (troppo stretti) con il passato e di cui un fulvido esempio é proprio il primo Venom del 2018 di Ruben Fletcher.

 

Venom - Uno spot televisivo ci mostra come il simbionte è arrivato sulla  terra

"Ancora non riesco a crederci di star girando un secondo capitolo.. Se non é c%!o questo..!"

 

Fletcher scelse infatti di raccontare una storia che trasudava anni’90 da tutti i pori, un prodotto che fece storcere il naso non solo ai puristi del fumetto ma anche per il tono che si scelto di dare al personaggio, vittima di troppi compromessi o speculazioni per una pellicola squilibrata e costruita male fin dal suo concepimento ma capace comunque di incassare 850 milioni di dollari in tutto il mondo, un successo (e per me anche un mistero) che ha (in parte) stupito anche la stessa Sony Pictures.

 

Venom - La furia di Carnage nasce (più ancora di altre pellicole) proprio da quelle cifre esorbitanti registrate al botteghino da cui la domanda: dopo tutti questi soldi guadagnati, qualcuno davvero pensava che la Sony idealmente avrebbe cambiato strategia adottando un nuovo approccio e costruendo un film più cupo, adulto, profondo e/o realistico del suo predecessore?

E il suo sequel parte infatti dalle stesse identiche premesse (narrative e produttive) arrivando a riprendere esattamente della sequenza mid-credits che introduceva il personaggio di Cletus Kasady ovvero Carnage, la prole (e nemesi) di Venom.

 

Ruben Fletcher, rimasto come produttore, cede la regia a Andy Serkis mentre il protagonista Tom Hardy viene maggiormente coinvolto mettendo mano direttamente alla storia scritta da Kelly Marcel mentre le riprese si sono concluse nel febbraio 2020, poco prima che la pandemia di Covid-19 bloccasse l’industria cinematografica costringendo la produzione a montare la pellicola in remoto e in Inghilterra.

 

New Venom 2 Trailer Shows The Birth Of Carnage

"Carnage significa carneficina."  "Ok. E il sangue?" " .... !?"

 

La furia di Carnage non é certo un film perfetto (anzi) ma almeno é un passo avanti rispetto alla pellicola di Fletcher (non che ci volesse molto, in realtà) pur confermando più o meno gli stessi limiti e difetti.

E’ un film che si prende (ingiustificatamente?) sempre poco sul serio e che, comunque, intrattiene e diverte, soprattuto se si riesce a soprassedere su una trama estremamente banale, scontatissima e piuttosto frettolosa ma almeno priva di eccessivi buchi narrativi (ma se non c’é una vera e propria sceneggiatura...) e con un regista che, per quanto gli possa voler bene, sceglie di fare il minimo indispensabile per quanto in modo comunque ordinato, forse per evitare troppa confusione (come é stato invece per la prima pellicola), imbastendo una struttura semplice e riconoscibilissima ma anche squilibrata nei tempi oltre che improntato a un modello datato e oggi (forse) improponibile, con un’ambientazione cupa e notturna e dalle atmosfere dark (volendo anche addirittura burtoniane) che però cozzano inevitabilmente con lo spirito della pellicola, tendente invece alla commedia.

 

Infatti il film é fondamentalmente un buddy movie tra Eddie e il suo simbionte (ma che rimane comunque la parte del film che funziona meglio) e si concentra nel definire il loro rapporto spesso conflittuale, tra continui battibecchi e un’ironia a volte forzata (specie con Venom) tra la terapia di coppia e la necessità di accettare se stessi.

In uno stile vagamente cupo e insieme canzonato la storia si presenta in linea con il suo predecessore per una superficiale epifania del pop tra suggestioni camp e kitsch (credo) involontario in un ritmo volutamente accelerato nel cercare di tenere in armonia dramma e commedia ma tralasciando molto del potenziale del personaggio, tra cui una possibile riflessione sulla convivenza forzata tra umano e alieno (che in due pellicole si riduce a batture e risvolti da commedia dell’arte) con, in questo secondo capitolo, anche la possibilità di un confronto con una sua variante totalmente fuori controllo rappresentata da Kasady/Carnage.  

 

Venom - La Furia di Carnage | Recensione Cinema | The Games Machine

Dr. Jackil & Mr. Hyde si contamina con Gianni & Pinotto.

 

Un Carnage reso, ovviamente in CGI, piuttosto bene e che rende giustizia al villain creato da David Micheline e Mark Bagley ma a cui manca gran parte della sua sguaiata e sanguinaria violenza tipica del personaggio, drasticamente ridotta per evitare il divieto ai minori e affidato a un Woody Harrelson che ripropone la versione più schizzata di se stesso, solo con una nuova (orrenda) parrucca.

Stesso discorso per la new entry Naomi Harris che, dal set dell’ultimo 007, viene chiamata a interpretare Frances Barrison alias Shriek ma che non porta niente di particolarmente interessante alla storia se non un rapporto con Kassidy costruito unicamente in funzione di quest’ultimo ma che arriva direttamente (e anche sfrontatamente) dal Natural Born Killers di Oliver Stone datato 1994, pellicola interpretato proprio da Harrelson insieme a Juliette Lewis.

Tra gli altri interpreti ritorna anche Michelle Williams in un ruolo ridottissimo (e che per come é stata costruita sembra presagire la conclusione, probabilmente unilaterale, della sua partecipazione al franchise) e Peggy Lu nei panni della Sig. Chen.

Tra le nuove entrate anche Stephen Graham per un ruolo che sembra destinato a tornare con una importanza maggiore (leggi Toxin).

 

VENOM - LA FURIA DI CARNAGE | Trailer italiano del sequel di Andy Serkis -  MovieDigger

"Si, lo so. Faccio sempre lo stesso ruolo, ma finchè pagano..."

 

Un film quindi che deve essere preso per quello che é, senza alcuna particolare pretesa e che vuole soltanto divertire il suo pubblico in modo rapido e indolore

 

Ma l’aspetto più curioso di questo (problematico?) franchise Sony/Marvel [che sempre aver costruito il proprio successo al botteghino non sul proprio ma sul lavoro altrui e, in questo senso, il fatto che il suo personaggio più popolare sia un parassita che, per sopravvivere, ha bisogno di un corpo ospite e che il suo prossimo personaggio di successo sarà (probabilmente) Morbius, ovvero un vampiro, é (tragicamente?) illuminante] é che, forse, deve parte (o tutto?) del proprio successo a un personaggio che nei film non compare mai (e nemmeno viene mai nominato) a eccezione che in un breve cameo nella sequenza post credits del secondo episodio, e l’aspetto più particolare (sorprendente?) e che é un qualcosa che probabilmente una buona parte del pubblico nemmeno conosce o che comprende appieno ma che (imprevedibilmente?) avverte, come fosse in febbrile attesa di un momento che (forse?) nemmeno sa (o capisce) di stare aspettando.

 

VOTO: 5

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