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Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs il Reverendo

Regia di Claire Scanlon vedi scheda film

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La recensione su Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs il Reverendo

di silviodifede
8 stelle

Secondo tentativo interattivo di Netflix, anche questo interessante e riuscito nonché parecchio divertente, con 18 finali alternativi (e un "middle name" che cambia a seconda delle scelte)

Dopo il primo tentativo con Black Mirror: Bandersnatch, Netflix ripropone l'espediente del film interattivo (ma ovviamente interattivo in modo "pilotato"), stavolta puntando molto più sul giocoso (per quanto il serioso Bandersnatch avesse la sua ironia di fondo) con una sorta di spinoff della serie tv Unbreakable Kimmy Schmidt, serie che parlava dell'adattamento difficoltoso di una ragazza che aveva vissuto per anni rinchiusa in un bunker perché sequestata da un delirante Reverendo.

Se la serie tv alla lunga si perdeva perché troppi personaggi secondari diventavano macchiettistici, mentre le cose migliori si erano viste nelle prime due stagioni soprattutto per le azzeccate gag sull'incapacità di Kimmy (una Ellie Kemper brava nel riportare l'ingenuità e l'estraniamento della ex reclusa) di comprendere la cultura pop, questo film interattivo appare mediamente più elevato a livello qualitativo, perché si vede che gli autori hanno studiato più a fondo le varie situazioni.

A guadagnarci è soprattutto Tituss Burgess, che nella serie aveva momenti ottimi alternati a cadute di tono, ma che invece in questo film azzecca molte più battute e rende godibili quasi tutti i riferimenti pop (in particolare il tormentone su Mark Wahlberg è piuttosto spiritoso).

 

Le situazioni demenziali non mancano, vedi l'attesa dello Uber per 4000 minuti, il viaggio lentissimo in trattore in piena notte e la delirante evasione del Reverendo (da vedere in entrambe le opzioni) e a rendere alto l'interesse non è solo la curiosità per l'utilizzo dell'interattività, ma anche uno script che riesce a portare più volte al sorriso.

 

Oltretutto, a impreziosire il progetto è la presenza di due attori di qualità. Jon Hamm era la cosa migliore della serie tv nei panni del Reverendo e si conferma splendidamente gigionesco nel film, per un ruolo che sembra calzargli incredibilmente bene. Novità rispetto alla serie ma guest star di lusso è Daniel Radcliffe, con l'ex Harry Potter che (come in Miracle Workers) dimostra di sapersi mettere in gioco e di avere una dose notevole di ironia in grado di innalzare il livello del film. Tra le chicche del film, tra varianti delle scelte interattive il secondo nome del suo personaggio può essere Eurythmics o Bono. Devastante anche il cameo di Johnny Knoxville, esercente che dimentica la figlia piccolissima in negozio e che poi le chiede (in una delle opzioni disponibili) se vuole giocare con il suo accendino.

Chiaramente l'espediente dell'interattività è ancora in fase sperimentale, ma come in Bandersnatch si conferma insolito e interessante: la stramberia di questa serie si presta anche meglio del previsto al giochino e questo espediente è assolutamente da riproporre.

In questo caso i finali alternativi totali (tra cui sono però considerate le scelte "sbagliate" che ti portano immediatamente indietro) sono 18: se ci si fa prendere dal gioco, la curiosità di vederli tutti c'è sicuramente.

 

Voto: 8

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