Regia di Sandrine Veysset vedi scheda film
Ancora un’incursione di Sandrine Veysset nella fiaba nera alla fratelli Grimm piena di orchi che minacciano l’infanzia indifesa. Dopo “Ci sarà la neve a Natale?” ci regala il ritratto di Victor, un bimbo che lucidamente decide di fuggire di casa per sottrarsi al rituale sinistro imposto dai suoi genitori, di spiare i loro amplessi. Raccolti pochi oggetti personali e la paghetta per quello squallido compito, Victor si avvia verso un luogo di grande fascinazione: il Luna Park. Stravolto dalla stanchezza, il bimbo sviene su un “disco volante” e il giostraio lo porta dalla sua amica Triche. La ragazza è una prostituta con una vita dolorosa alle spalle, segnata dall’abbandono della sua famiglia e nel piccolo Victor vede un po’ se stessa e la possibilità di riscattarsi. La Veysset accantona l’affresco familiare che aveva caratterizzato il suo primo e convincente film, e si concentra su un ritratto circoscritto ai due protagonisti, dolcissimi, indifesi e bisognosi d’amore. Ma stavolta la fiaba è troppo incline a sorvolare sulle brutture del mondo, preferendo fermarsi sulla poesia di un incontro, dove la mela stregata di Triche diventa la bacchetta magica di una fatina buona.
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