Regia di George Lucas vedi scheda film
Nel colossale progetto originale delle “Guerre stellari”, questo quarto film corrisponde in realtà al primo capitolo della saga. Quindi uno che non ha mai visto i tre precedenti (che poi sono consequenziali al terzo) può stare tranquillo, da qui inizia veramente la monumentale opera di George Lucas, il fanciullesco autore di una Storia intricata e affascinante. E allora al via con “La minaccia fantasma”, primo episodio di “Star Wars” che vede il ritorno dietro la mdp di Lucas, dopo un ventennio di pseudo latitanza: la Federazione del Commercio minaccia di invadere il pacifico pianeta Naboo la cui regina bambina Amidala fugge, aiutata da due Jedi, Qui-Gon Jinn e il suo allievo Obi-Wan Cenobi. Giunti sul pianeta Tatooine, incontrano il bambino Anakin, biondino occhioceruleo con la passione dei motori, in cui Qui-Gon intravede un predestinato alla Forza. Tripudio di animazioni computerizzate, effetti speciali, spade colorate, passioni soffocate o divampanti, mostri buoni, mostri cattivi, robots e chi-più-ne-ha-più-ne-metta. La parabola pacifista e democratica di “Star Wars” non finisce qui e si aspetta il secondo capitolo per cominciare a capire qualcosa in più. Perché fondamentalmente questa è una allegoria moderna, per adulti e bambini, tremendamente ingarbugliata e non sempre si dimostra risolta. Il difetto della laboriosa macchina creativa di Lucas sta nella troppa carne al fuoco cucinata in parecchi momenti e nella insufficienza misera in altri. È insomma un film dell’anima che va avanti spesso con passo lento e assopito, ove talvolta si casca nel tedio della fragorosa messinscena e i momenti più emozionanti li regalano le parti più armoniosi e intimi, come lo struggente addio tra Anakin e la madre. Film ambizioso, a dire il vero molto, non particolarmente compiuto e a volte inefficacemente chiassoso. Puntata di raccordo per gli appassionati e i patiti (ossia capire qualcosa di quello che non viene spiegato nel quarto, nel quinto e nel sesto), una strana e fiacca partenza per tutti gli altri.
Le vibranti e possenti musiche alle quale ci siamo abituati.
Voto: 6.
La regina bambina Amidala, personaggio da iconografia mitica, recitata con la solita intelligenza dalla fulgida Natalie.
L’indimenticabile Alec Guinness nel 1999 era ancora tra noi, ma non era certo nelle condizioni anagrafiche per interpretare Obi-Wan Cenobi. La sua versione giovane è l’affascinante Ewan McGregor, all’altezza della situazione.
La saggezza e l’accortezza fatta a persona(ggio).
Niente da dire, ma anche un poco anonima. Comunque Lucas è uno che pensa in grande e questo è solo un incidente di percorso (era da 22 anni che non pigliava una mdp in mano).
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