Regia di Aurelio Grimaldi vedi scheda film
La notizia è, in realtà, una minaccia: “La donna lupo” è il primo di una trilogia con “La donna falco” e “La donna antilope”. Della cosidetta “parte prima”, che dire? Quando - nei titoli - si ringrazia, testualmente, “il pitone Gianduia” (che, poveretto, fa gli straordinari inoltrandosi fra le umide pareti di una vagina), non rimane molto da dire. Grimaldi travalica i limiti del soft imposti dalla Parietti nel “Macellaio” e approfitta della disponbilità di un’altra miracolata da “Costanzo Show” - Loredana Cannata che, in fondo, non sfigura nemmeno come “attrice” - per scatenarsi in un catalogo da “Magic America”: un paio di fellatio nude e crude, una penetrazione davanti, una di dietro, una sopra e una come facevano le nonne, alla “missionaria”. Ambizioni pasoliniane, perversità che ormai si comprano al supermercato fatte passare per trasgressioni estreme e una noia non imparentata con Moravia. \
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