Regia di Aurelio Grimaldi vedi scheda film
Qual è il significato di questo film? Davvero la 'liberazione sessuale' della donna passa per un lavoro tanto insulso e frivolo? E che senso ha, ormai arrivati al ventunesimo secolo, sostenere ancora argomenti come 'gli uomini sono tutti viziati e attaccati alla mamma' o, peggio ancora, banalizzare vecchi slogan (in sostanza 'il corpo è mio e me lo gestisco io') e stiracchiare una morale femminista oltranzista? Grimaldi pecca di ingenuità, o forse proprio di ignoranza della materia: non è certo femminismo, sostenere che le donne possano fare trofeo della propria vagina e con essa soggiogare il maschio alle loro volontà; di questo passo anzi si peggiora solamente il già dilagante equivoco che vede il sesso come una questione di caccia. Ribaltando i ruoli (qui la preda è evidentemente il maschio), il risultato non cambia. Scritto insieme a Michele Lo Foco, questo La donna lupo lancia inoltre come protagonista la scialba Loredana Cannata, nella quale entrano in parecchi, nei soli 75 minuti di pellicola: e le scene di sesso sono talmente esplicite da fare ragionevolmente dubitare della loro finzione. L'attrice - o presupposta tale - non riceverà mai più parti di primo piano, lavorando al massimo con Brass (Senso '45) e in qualche fiction televisiva; attorno a lei però si sviluppa un cast sciaguratamente dilettantesco, tanto che è difficile decidere se incolpare principalmente la recitazione penosa o la storia scritta con i piedi (o con qualche altra parte del corpo più consona agli argomenti trattati): quale la causa e quale l'effetto? Dopo Il macellaio (dell'anno precedente) e dopo una serie di film in cui il sesso aveva ruolo centrale (Le buttane, Nerolio), Grimaldi tenta la svolta erotica senza compromessi: e ovviamente fallisce, per gli stessi motivi per cui già il suo precedente cinema lasciava a desiderare (autocompiacimento, un gusto sofisticato tradito da risultati mediocri, appunto la pessima direzione degli attori e via dicendo). Da apprezzare per lo meno le musiche di Maria Soldatini. 2,5/10.
Una ninfomane cambia identità con tutte le sue prede: qualcuno si innamora, qualcun altro prende il sesso occasionale per quel che vale.
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