Regia di Lucio Pellegrini vedi scheda film
Luca Bizzarri ha un lavoro noioso ed è sposato con la Littizzetto: comprensibilmente vorrebbe cambiare vita. L'occasione gli arriva per puro caso, quando un giorno si ritrova accreditati - presumibilmente per errore - sei miliardi di lire sul conto in banca.
Prendi tre comici televisivi senza alcuna esperienza cinematografica (o quasi: la Littizzetto aveva già partecipato a qualche commedia nei due anni precedenti; Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu sono invece al debutto assoluto: e si vede bene) e costruisci attorno a loro una storiella di equivoci e luoghi comuni che pesca anche elementi dalla realtà contemporanea, senza approfondire troppo: ecco E allora mambo!. Una stereotipata pellicola italiana che più italiana non si potrebbe, con uno stuolo di comprimari - a parte Gigio Alberti - provenienti dal piccolo schermo (Gianni Fantoni, Enrico Bertolino, Raffaele Vannoli) e una confezione che non supera di molto la forma standard catodica; con pochissime idee e risapute e uno svolgimento - sceneggiatura di due esordienti: il regista Lucio Pellegrini e Fabio Bonifacci - adeguatamente bolso. Aiuta ad affossare il prodotto la scarsissima verve comica dei due protagonisti, più a loro agio sul piccolo schermo ma limitati come attori sul grande; la Littizzetto comunque riesce a fare di peggio. Pellegrini, non contento, ritenterà subito di seguito la sorte con Tandem (2000), dal cast piuttosto simile; dopo il successivo Ora o mai più (2003) troverà quindi la sua strada cominciando a girare fiction e serie tv, pur tornando a fare capolino di tanto in tanto sul grande schermo. 2/10.
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