Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Soap opera dallo svolgimento empirico pedante e per nulla convincente. Sostanzialmente in soldoni il film racconta questo, spoiler allert: Manuela (Cecilia Roth), è una madre premurosa che sta crescendo nel modo migliore possibile il figlio Esteban (Eloy Azonin) orfano di padre. Il ragazzo, appassionato di scrittura festeggia il compleanno al teatro insieme alla madre per vedere la sua attrice preferita Huma (Marisa Paredes). A fine spettacolo Esteban vorrebbe strapparle un autografo ma viene investito da una macchina e morirà da lì a breve. Manuela, disperata e sempre più depressa abbandona tutto e torna a Barcellona per farsi una nuova vita. Decide di andare a trovare una vecchia amica, e in una strada di periferia si trova costretta ad aiutare e mettere in salvo, l'amica ritrovata Agrado, gravemente aggredita da un cliente manesco mentre stava lavorando.. Analisi del personaggio Agrado: ex camionista di professione emigrata/o in gioventù in Francia, ma successivamente tornata in Spagna per diventare un trans ed esercitare il mestiere più antico del mondo.. Agrado inoltre afferma di aver speso ingenti quantità di denaro in chirurgica plastica. Non credevo che i camionisti guadagnassero così tanto.. Comunque Manuela ha un disperato bisogno di lavorare e l'amica gli presenta una ragazza di nome Rosa (Penélope Cruz), - una presunta suora!? Eh! Ho capito bene.! - Che è in cerca di una cuoca. Ma Manuela non riesce a convincere la madre della ragazza che si dimostra diffidente già da subito. Le due donne però diventano amiche e Rosa confida a Manuela di essere incinta e di voler andare via dalla casa dei genitori. Inoltre il viaggio umanitario che doveva intraprendere in Sud America sfuma.. Va a vivere insieme a Manuela e ben presto la giovane ragazza pudica acqua e sapone deduce che l'uomo che l'ha messa in cinta è l'ex di Manuela e il padre di Esteban. Manuela quando viene a conoscenza del fatto si arrabbia molto spiegandogli quanto sia stata sprovveduta. L'uomo infatti, un trans di nome Lola (Toni Cantó), oltre a non essere affidabile è anche pericoloso.. Infatti successivamente Rosa morirà di Aids, malattia contratta ovviamente dal rapporto sussuale con Lola, ma non prima di partorire il suo unico figlio. Nel frattempo Manuela ha trovato lavoro alle dipendenze della famosa attrice Huma, che si dimostra molto gentile nei suoi confronti. Huma non è affatto la donna forte e sicura di se che Manuela ha sempre creduto. Ma il contrario, in quanto la sua fragilità mentale è minata sempre più dall'amore "tossico" con la compagna lesbica Nina (Candela Pena). Una ragazza molto più giovane di lei tossicodipendente dall'eroina, che ha il dono di essere una buona attrice di teatro e che lavora nel suo spettacolo. Manuela decide di licenziarsi per prendersi cura di Rosa ormai in fin di vita.. Ma consiglia all'amica Huma Agrado, l'ex camionista diventata trans. Huma accetta il consiglio, e Agrado magnifica/o attrice/ore teatrale da sempre si dimostra non solo una bravissima collaboratrice. Ma all'occorrenza anche un'ottima escort, che sa soddisfare pure qualche capriccio "orale" dei colleghi maschi membri della troupe "testosteronici", in preda a improvvise lussurie.. Al funerale di Rosa si presenta anche Lola, la/l'ex di entrambi.. supplica Manuela di fargli vedere suo figlio un'ultima volta prima di partire per sempre e cambiare vita. Manuela si dimostra comprensiva e soddisfa il desiderio della/dell'ex portandogli il bambino, e mostrandogli anche la foto del figlio concepito con lei cioè Esteban, morto in passato nell'incidente.. Non ho capito bene poi come Manuela abbia avuto il coraggio di tornarsene a Madrid con il figlio di Rosa, farselo suo strappandolo ai nonni senza una ragione apparente.. Qualche anno dopo farà ritorno a Barcellona per avvertire le amiche che Suo figlio (giustamente), è riuscito quasi completamente a neutralizzare il virus dell'Aids contratto dalla madre... Un film così storto, deviato e senza il benché minimo senso di bellezza e obiettività oggettiva si dimostra difficile da recuperare tutt'oggi, anche impegnandosi a fando. Posso solo ammettere che l'ho trovato di una noia abissale che mi ha ‘sfrantumato’ già da subito. Ogni cinque minuti gli attori principali aprono i rubinetti e si mettono a frignare, litri di lacrime mischiate ad una storia assurda di pseudo pro-femminismo ridicolo.. Primo, e se il livello della filmografia si avvicina molto a queste nefandezze di sceneggiatura, anche ultimo film di Almodóvar che avrò il piacere di non vedere. Che boiata monumentale! Non vedevo l'ora che finisse. Pessimo veramente Pessimo.
2-1/10
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