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Tutto su mia madre

Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film

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La recensione su Tutto su mia madre

di alfatocoferolo
4 stelle

Ah, che genio Almodovar! A chi verrebbe mai in mente di speculare sui sentimenti e le disgrazie altrui in maniera tanto intelligente? Chi avrebbe mai pensato a mettere insieme tante disgrazie (e chi se ne frega se ciò sia altamente inverosimile) e farne un film? Solo un genio. Facciamo due conti. Nella stessa trama, senza star stretti, stanno una madre orfana di figlio e di compagno, una suora incinta sieropositiva con un padre malato di Alzheimer (i suppose), un'attrice semidecrepita innamorata di una collega eroinomane e molto più giovane, transessuali a destra e manca, un bambino che sconfigge miracolosamente l'HIV senza il supporto della medicina, una nonna che lascia che una perfetta estranea si porti via il suo unico nipotino senza batter ciglio. Sì, più o meno dovrei aver finito. Il tutto, ovviamente, condito con altre gustose furbate. Lacrime in quantità, simpatici siparietti all'insegna della solidarietà femminile, dediche a persone morte pregne di pathos e qualche coincidenza che non disturba come quando Manuela guarda caso ritrova Agrado in un campo di prostitute e la salva da un energumeno presumibilmente pluripregiudicato o quando viene assunta dalla stessa donna che ha causato la morte del figlio (e qui la coincidenza non sta nell'averla incontrata visto che l'ha cercata ma nel fatto che questa cercasse una factotum proprio in quel momento). Insomma un'ode alla banalità ed alla furbizia, un capolavoro di facili sentimenti che punta tutto al cuore delle donne. Non mi stupisce che questa pellicola raccolga tanti consensi nel mondo femminile così avvezzo ai facili sentimenti (forse in virtù di una maggiore sensibilità) ma per quel che mi riguarda è il primo e l'ultimo di Almodovar il quale ha confermato tutti i miei più grandi pregiudizi. Commercialmente e mediaticamente parlando sono questi i suoi punti forti ma il buon Pedro strizza l'occhio anche ai cinefili e gli fornisce un pretesto per difenderlo, inserendo la gustosa e reiterata citazione di All About Eve che parte dal titolo, viene esplicitata da Esteban e ritorna tra le quinte del teatro in cui Manuela troverà lavoro, sia attraverso le foto di scena di Bette Davis sia nell'evidente rimando presente nelle accuse mosse dall'amante di Huma (della serie, per chi non l'avesse capito). Era giusto toccare con mano prima di giudicare ed ora che l'ho fatto posso dare il mio 4, in tutta serenità e coscienza. Doveroso ammettere che gli attori sono molto bravi, la regia è esteticamente gradevole e la colonna sonora piacevole ma è tutto il resto che manca.

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