Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
oggigiorno sono pochi i cineasti che compongono sceneggiature ricche, profonde ed articolate e le sanno dirigere con leggerezza e disinvoltura: tra questi c'e' sicuramente Almodovar. In questo film, ogni risvolto grottesco nasconde una verita' amara e problematica; e' un film toccante e, nonostante le apparenze, morale; e' un'apologia del travestitismo e, piu' in generale, della liberta' di essere "autentici". La padronanza di stile del regista spagnolo e' al servizio di un percorso circolare (come in Carne Tremula), che parte da una situazione difficile per arrivare a una conclusione solare e ottimista; le attrici sono in stato di grazia; le citazioni dei classici melo dei 50s non sono mai fini a se stesse, ma offrono lo spunto per una riflessione sul rapporto sottile che si instaura tra la vita reale e la finzione teatrale, e non solo: costituiscono anche il retroterra necessario per raccontare una storia in modo sobrio, classico, ma nella quale "vivono" personaggi eccentrici, diversi, marginali. E Pedro ci fa commuovere per loro
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