Regia di Davide Ferrario vedi scheda film
...documento speciale di un sottobosco cinematografico sorpassato dal nulla, girato con pudore e senza moralismi. Netto e imperfetto.
Che cosa resterà di Davide Ferrario? Un outsider del cinema italiano che, con coraggio, ha cercato di affrancarsi da certi schemi scontati esplorando differenti territori del genere cinematografico. Con GUARDAMI andò oltre.
Oggi il mondo del porno è totalmente mutato, vive sul web e il film dedicato ad una pornoattrice sa quasi di modernariato. In Italia spadroneggia Valentina Nappi, fiera di fare performance senza capo né coda in formato short. Fino ai primi anni duemila (GUARDAMI è del ’99) il porno era un’arte alla deriva girata ostinatamente in pellicola da Joe D’Amato (sbarcato nell’hard dopo vari fallimenti nel cinema “normale”) con uno straccio di sceneggiatura, frammenti di vecchi film, esotismi e pornostar di grido. Doveva interpretare se stesso in questa pellicola ma morì ad inizio riprese e venne sostituito dal regista Antonello Grimaldi che con marcato accento sardo dice poche battute e interpreta bene la noia e la routine del porno. La noia al lavoro, piuttosto che la morte, ecco cosa rappresenta al meglio Ferrario. Nel mostrare i set porno, la preparazione e il girato delle scene prevale lo sbadiglio, l’attesa, nessun erotismo! In direzione contraria al voyeurismo e alla gaiezza ostentata di Tinto Brass. Luca Damiano (Franco Lo Cascio) interpreta se stesso al naturale: autoironico e istrione, i suoi titoli hanno sempre giocato con la parodia. Luis Molteni, invece, è Max il filmaker stakanovista, bilioso e gay dell’hard. Una sintesi di vari nomi a quanto pare. Nina è l’attrice libera di fare ciò che vuole (alla Moana Pozzi), ma all’epoca non c’erano ancora le Gang Bang, i Bukkake e altre varianti della categoria.
Il film parte alla grande in un locale di scambisti con Vladimir Luxuria presentatrice ambigua che benedice gli accoppiamenti con un lecca-lecca, un paio di attrici hard vere, scene lesbo ante LA VITA DI ADELE, Nina e la compagna Cristiana a divertirsi. Nina cerca sempre nuove emozioni filmiche (autentiche al MISEX) – la più estrema si rivelerà il sado-maso Fist Fucking con il factotum viscido Baroni, ottimo Claudio Spadaro – e nel privato dovrà superare un linfoma. Conoscerà Flavio (Insinna bravo!) e l’infermiere Dario (Gianluca Gobbi) per ricevere una botta di normalità. E’ proprio in questi frangenti che la protagonista Elisabetta Cavallotti non convince e non regge la parte, meglio alle prese con il quotidiano tran tran hard. I rapporti con la madre e con il padre a Mostar sono come sospesi, appiccicati e resi vivi solo dal montaggio alternativo di Claudio Cormio. Grande spazio alla musica con Giorgio Canali (doppio cameo), le Officine Schwartz e gli Ustmamò di Chemiospiritual. GUARDAMI resterà nel cinema italiano come documento speciale di un sottobosco cinematografico sorpassato dal nulla, girato con pudore e senza moralismi. Netto e imperfetto.
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