Regia di Davide Ferrario vedi scheda film
Un'opera sciaguratamente superficiale che ha pure delle pretese di verità su un mondo non proprio facilissimo quale quello del porno. Una recitazione che varia dallo sciatto al pessimo (la protagonista Cavallotti è probabilmente l'attrice peggiore di tutto il film - e c'è Flavio Insinna, eh) viene ad accostarsi con (mala) grazia alla regia da videoclip, tutta flashback e forward, istantanee, associazioni fra parole ed immagini, simboli didiascalici, che realmente infastidisce nel suo non suggerire, ma ostentare. Un paio di scene particolarmente hard (fellatio, lesbo) e svariate di nudo assolutamente gratuite, buttate in pasto alle prurigini del pubblico concludono ampiamente il discorso su questo film; vogliamo dirne una cosa a suo modo 'carina'? C'è una comparsata dell'ex CCCP e CSI Giorgio Canali (nei panni di sè stesso, sul palco).
Pornodiva trentenne scopre di avere un cancro ed incomincia ad amare davvero la vita; intreccia una relazione con un altro malato e fa sesso con lui sul suo (di lui) letto di morte, in ospedale, senza che nessuno abbia da ridire.
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