Regia di Giuseppe Bertolucci vedi scheda film
Una giovane attrice fugge in treno, per una delusione d'amore. Nelle toilette trova un bambino abbandonato e decide di adottarlo. Il piccolo Bruno cresce ignorando chi sia suo padre e credendo la donna sua madre.
Psicodramma su sfondo teatrale, Il dolce rumore della vita si ispira nel titolo a un verso del padre del regista (e sceneggiatore, insieme a Mimmo Rafele e Lidia Ravera), il poeta Attilio Bertolucci. Le componenti del cinema di Giuseppe Bertolucci ci sono tutte: il mestiere della protagonista è un omaggio al mondo che egli meglio conosce, appunto quello della recitazione, e il fatto che prevalgano le figure femminili, parimenti, non è affatto una sorpresa; inquadrature sbilenche, montaggio sgrammaticato, arditi movimenti di camera sono tutto materiale volutamente ricercato o sperimentale, nel segno dell'incessante curiosità del regista nei confronti della settima arte: ma sono anche quasi sempre atteggiamenti artistici fuorvianti, artificiosi, in un certo senso (il peggiore del termine) godardiani. Il dolce rumore della vita risulta perciò opera velleitaria nella quale la buona occasione offerta a Francesca Neri precipita presto in un turbine di già visto e di eccessi patetici; fra gli altri interpreti: Rosalinda Celentano, Alida Valli, Olimpia Carlisi, Rade Serbedzija, Gea Lionello e il piccolo Niccolò Senni, già visto ne L'albero delle pere (Francesca Archibugi) l'anno precedente e dalla futura carriera piuttosto luminosa. Il regista tornerà sul grande schermo due anni più tardi con L'amore probabilmente. 3/10.
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