Regia di David Mamet vedi scheda film
Un piccolo gioiellino della commedia, distributo malamente e quindi quasi sconosciuto al grande pubblico, eppure ha molti numeri per attrarre a cominciare dai due interpreti (che vinsero ex-equo il premio a Venezia). Una variante sulla storia della mafia, che si avvale di tutte quelle atmosfere necessarie per distinguerla; i silenzi, dovuti, di Gino sono eccezionali, i suoi sguardi pieni di indecifrabile pensieri, per gli altri che non lo conoscono, sono fantastici; la voglia di vivere d di Jerry, sempre stretto dal suo entusiamso e dalla necessità del dovere. Insomma una storia più che godibile, che viene fuori da una piece teatrale dello stesso Mamet riscritta e sceneggiata con Shel Silverstein, qui alla su unica prova di sceneggiatore/scrittore, dato che viene dal mondo della musica da film. Il bello dell'operazione è che non c'è traccia di teatralità, ma pura arte cinematografica.
A Gino, calzolaio di quartiere ed ormai vecchio, viene proposto di sostiuire un mafioso omicida a cui si assomiglia moltissimo, il compenso sarà una barca in Sicilia e dei denari. Gino, dopo un'iniziale titubanza, accetta, anche perché stretto nella morza mafiosa; per i 3 giorni che lo separano dall'arresto gli viene messo accanto Jerry, un piccolo gangster che sta passando un momento sfortunato nell'organizzazione.
Alaric Jans, ottimo collaboratore di Mamet, qui colpisce per la sua finezza musicologica, con inserimento del mandolino davvero unica che si sposa perfettamente con l'idea cinematografica
Ruolo di contorno appropriato, che poi rilavorerà con Mamet nel film successivo
Personaggio chiave della storia, ben condotto da questo bravissimo attore, da sempre ottimo caratterista
Un attore scoperto da Mamet, e che è di una finezza interpretativa davvero eccezionale, ma che Hollywood non ha saputo mai apprezzare degnamente
Che dire di questo grande attore riscoperto in maniera anomala con COCOON, e che ebbe una sua seconda giovinezza cinematografica ad ottanta anni, una maschera che poteva essere sfruttata meglio, ma che anoi va bene anche averlo scoperto dopo..
Alla sua seconda prova di regista, conferma in tutto e per tutto le sue doti, avvalorando, se ce ne era bisogno, quelle di sceneggiatore ambito da molti registi. La scenggiatura perfetta, viene avvalorata da una regia leggera , ma accorta che si avvale di un cast ben diretto, ma anche all'altezza.
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