Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Il detective Malone è astuto ed esperto, ma soprattutto violento al limite dello spietato. È lui che viene mandato nella giungla asiatica a recuperare un ingegnere preso in ostaggio da una banda di terroristi.
Azione, violenza, adrenalina, tensione: un lavoro di tutto riposo per il veterano del cinema di genere Umberto Lenzi, esperto nel confezionare con due lire prodotti (e prodottini) simili; Black Cobra 4 – Detective Malone è una scusa come un'altra per una trasferta in terra asiatica (Filippine, per la precisione) e per una conseguente vacanza di lavoro. È inoltre un'occasione per Fred Williamson per mettersi in mostra e dimostrare di disporre di un appeal senza dubbio all'altezza del contesto e doti recitative più che dignitose; al suo fianco tra gli altri ci sono Karl Landgren alias Bruno Bilotta, Bobby Rhodes, Elena Wiedermann, Maurice Poli e Ronald Russo, che è poi lo stesso Gaetano Russo autore della sceneggiatura (una delle pochissime firmate dall'attore, peraltro). La storia, come prevedibile, si riduce in niente, ma sono ritmo e sentimenti forti a farla da padrone qui. Lenzi chiuderà la sua lunga carriera con un altro paio di titoli, nel giro di un annetto (Caccia allo scorpione d'oro e Hornsby e Rodriguez – Sfida criminale). La parentela col primo capitolo della serie di Robert Malone, Black Cobra/Cobra nero (Stelvio Massi, 1986) è ormai flebile, ma il personaggio rimane comunque grosso modo lo stesso, e l'interprete pure. Iperpresenti, ma fortunatamente apprezzabili, le musiche di Detto Mariano. 2,5/10.
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