Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Uno dei titoli più celeberrimi del "periodo inglese" di Hitch, "Il Club dei 39" vanta due remakes, comunque nessuno all'altezza dell'originale, come peraltro spesso accade nel cinema. Intrigo spionistico, con un protagonista aitante, che incontra per caso una donna misteriosa, che allude di essere a conoscenza di molti fatti segreti ed importanti, in un teatro di vaudeville, in cui si sta esibendo un personaggio curioso, chiamato "Mr.Memory", che, pare, impari 50 nozioni nuove al giorno e le tiene a mente. Il protagonista ospita la sconosciuta, la quale viene però uccisa nella nottata, e l'uomo si ritrova in una spirale di sospetti, inseguimenti, minacce e rischi di morte. Lo schema, se si vuole, precorre quello di "Intrigo internazionale", in cui un simile personaggio, fortuitamente, capita in un gioco mortale che conquista lo spettatore: in tal senso, memorabile la fuga dal treno, o l'inseguimento nella brughiera. In più, Hitchcock punteggia il tutto con un'ironia pungente che rende ancora più accattivante l'operazione, servendosi di Robert Donat come eroe per caso, che passa da vittima di un equivoco a preda da eliminare, a risolutore della faccenda. Godibilissimo ancora oggi, realizzato con un piglio gagliardo che non può non affascinare.
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